Lo Stregamora Piedirosso è un vino campano prodotto nell’alto casertano. Questa varietà, al pari del Pallagrello, del Casavecchia e dello Sciascinoso, fa parte della tradizione vinicola campana ed è imbottigliata nella zona di Roccamonfina.
Il vitigno piedirosso a bacca nera è tra i più diffusi in Campania, ed è presente anche in alcune zone del Lazio e in Puglia. Rientra negli uvaggi di vini campani, tra cui: le doc Sannio, Campi Flegrei e Vesuvio.
Questo vitigno assume varie denominazioni, tra le quali abbiamo: Piede di colombo (Pere ‘e palummo in dialetto campano) o Strepparossa nel puteolano. Viene citato nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, tra il 78 ed il 79 d. C. Mentre con il nome di Piede di Palombo, viene citato per la prima volta da Columella Onorati, e riproposto da Froio nel 1876.
Stregamora Piedirosso: una storia antica
Il nome sembrerebbe derivare dal colore assunto da rachide e pedicello durante maturazione, che prendono una tinta di un rosso vivo, che ricorda quella della zampa dei colombi. Altri, invece, riconducono l’origine del nome alla forma del graspo, che ricorda una zampa di piccione.
Altri studiosi ritengono che il Piedirosso, coincida con la Palombina nera, introdotta da Herrera – Sederini nel XVI secolo. La registrazione di questo vino è avvenuta nel 1970.
Le caratteristiche di questo vino
Il Piedirosso presenta un grappolo tozzo, di media grandezza, con una dimensione che varia dai 15 ai 20 cm. Il colore è di un rosso intenso.
La maturazione avviene nel periodo di ottobre, tra la prima e la seconda decade. Il vitigno non è particolarmente fertile ma ha una produzione vigorosa.
Attualmente è coltivato nella zona dei Campi Flegrei, del Vesuvio, della Costiera Amalfitana, dell’Alto Casertano, a Roccamonfina, del Sannio e della Provincia di Avellino, in particolare nel Taburno.
Questo vino dall’aroma avvolgente, con note di frutti di bosco e note floreali di rosa e viola, sarà una scelta adatta ad ogni occasione.
Stregamora Piedirosso, un incontro di sapori, che rappresenta un’eccellenza italiana, che trova la sua massima espressione nell’alto casertano.