I Campi Flegrei sono luoghi che posseggono straordinarie bellezze, purtroppo ancora sconosciute alla maggioranza degli Italiani. Campi Flegrei significa Campi Ardenti ed è il nome che gli antichi diedero alla zona che oggi comprende i comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida.
In queste terre la natura ha dato il meglio di sé, affiancando le bellezze del mare al fascino inquietante dei vulcani. Ma anche l’uomo sembra che in questi luoghi abbia dato il suo contributo. Qui i Romani hanno costruito acquedotti, anfiteatri e ville. Non dobbiamo però dimenticare il mito dell’Eneide, ambientato da Virgilio proprio nei Campi Flegrei. Proprio qui, Ercole uccise a mani nude Caco il gigante, durante l’espiazione del sue fatiche.
La vicinanza con Napoli rende questi luoghi facilmente raggiungibili.
Ecco, dunque, cosa vedere nei Campi Flegrei.
Pozzuoli nei Campi Flegrei
Pozzuoli è il comune più grande dei “Campi Ardenti”, uno scrigno con un centro storico seicentesco molto bello e alcuni dei monumenti romani più importanti d’Europa. L’Anfiteatro Flavio, il quarto più grande d’Italia; il Tempio di Serapide, il Lago d’Averno, che Virgilio indicava nell’Eneide come porta d’ingresso dell’Inferno. L’Acropoli di Cuma, dove i Greci sbarcarono prima di fondare Pozzuoli e poi Napoli e dove la Sibilla Cumana prevedeva il futuro e dove sarebbe sceso anche Enea. Una città ricca di leggende e mistero.
Città sommersa di Baia
Nel mare dei Campi Ardenti, a pochi chilometri dalla costa, riposa un’antica città sommersa fatta di importanti ville patrizie, strade larghe e stupendi ornamenti.
Il Castello Aragonese di Baia
Il Castello Aragonese, costruito in un luogo strategico per la tutela dell’intero Golfo di Pozzuoli. La terrazza che si affaccia sul mare è uno dei migliori punti di osservazione di tutti i Campi Flegrei, perché offre la possibilità di abbracciare con lo sguardo un panorama tanto vasto quanto stupendo. Nel corso dei secoli il Castello è stato adibito a vari usi, da carcere militare a orfanotrofio, a rifugio per gli sfollati del terremoto del 1980.
Oggi il Castello è sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Le Cento Camerelle e la Piscina Mirabilis di Baia
La costruzione romana conosciuta nei Campi Flegrei con il nome di “Cento camerelle” è uno dei reperti romani più affascinanti dell’intera zona. Si tratta di stretti cunicoli scavati nel tufo che grazie alla particolare luce, sembrano essere in un labirinto.
In passato le Cento camerelle erano conosciute come le Prigioni di Nerone, ma in realtà le queste sarebbero la porzione di una delle immense ville patrizie che sorgevano dalle parti di Baia.
Un’altra struttura romana che lascia davvero senza parole per la grandiosità dell’opera è la Piscina Mirabilis. L’immensa vasca costruita sottoterra e composta da altissime navate, ed aveva la funzione di cisterna per l’acqua potabile. E’ la più grande cisterna romana mai scoperta.
Il Parco Monumentale di Baia
Il parco accoglie i tantissimi resti romani disseminati nella zona. Al tempo dell’egemonia di Cuma, Baia divenne uno dei luoghi di villeggiatura più amati dai ricchi patrizi romani, che fecero costruire ville monumentali. La “Piccol Roma”, come veniva definita anticamente, divenne la meta preferita per le vacanze dei ricchi Romani.
La Tomba di Agrippina nei Campi Flegrei
La famiglia dell’Imperatore Nerone non era affatto una famiglia unita e amorevole. Agrippina, madre di Nerone, fu uccisa su ordine del figlio nel 59 d.C. dopo che l’Imperatore capì che stava progettando il suo omicidio. Nerone ordinò di far affondare la nave sulla quale viaggiava la madre che tornava ad Anzio da Baia.
La leggenda vuole che Agrippina fu sepolta in un mausoleo che si trova difronte al porto di Baia.
I pescatori della zona sostengono che in alcune notti di luna piena, sul pelo dell’acqua del molo di Baia, si veda passeggiare il fantasma di Agrippina, vestita con una lunga tunica bianca.
Casina Vanvitelliana nei Campi Flegrei
La Casina Vanvitelliana è una piccola villetta che sorge nel bel mezzo del lago Fusaro a Bacoli. La costruzione della Casina fu iniziata da Luigi Vanvitelli e finita dal figlio Carlo, ed è un bell’esempio dell’architettura settecentesca. Si dice che la Casina Vanvitelliana abbia ispirato l’abitazione della fata turchina per il film “Le avventure di Pinocchio” di Comencini.
Tempio di Venere nei Campi Flegrei
Il ritrovamento di una statua della dea Venere all’interno dei resti della piscina romana, ha dato origine al nome con il quale ancora oggi questa struttura viene chiamata. Si tratta di una piscina termale che i Romani non hanno mai pensato di usarla come un tempio.