A.C.Q.U.A. è un progetto finanziato dal bando “I Quartieri dell’Innovazione“. Un’acronimo di aree cittadine riqualificabili da umane alleanze.
Il progetto è nato dalla necessità di un territorio, quello di Napoli Est. Anzi, da alcune necessità, al plurale. Inclusione, ricerca di lavoro, con l’obiettivo di innescare il primo distretto napoletano a matrice innovativa e sostenibile a livello sociale, ambientale ed economico.
Aree Cittadine riQualificabili con Umane Alleanze è il primo progetto di marketing territoriale di Napoli Est. Per mettere iniseme le esperienze positive del territorio, mettere in rete le attività commerciali, imprenditoriali, le categorie professionali. Portare a Napoli Est i turisti, e non solo per ammirare i bei murales che campeggiano al Bronx di San Giovanni a Teduccio o di fronte la stazione Eav di Barra.
Jessica Lettieri, Project e Program Manager di A.C.Q.U.A., della cooperativa sociale se.Po.Fà. e capofila del progetto. “Il progetto è stato avviato lo scorso novembre e terminerà nel marzo 2023. Con varie attività; in queste settimane stanno partendo i corsi di formazione di tre partner di progetto: Sis, Trerrote e Viaggi&Miraggi. Il corso di Sis vuole aiutare le attività commerciali a comprendere il posizionamento della propria attività rispetto alle opportunità collegate ai percorsi di innovazione e sviluppo sostenibile ed entrare a far parte della comunità del progetto. Trerrote è un percorso formativo di animazione culturale e sociale che mette al centro la valorizzazione del territorio, i linguaggi artistici e l’educazione. Quella che viene definita arteducazione. Il corso trasformerà dei Neet in guide narranti ed animatori territoriali, che saranno i narratori dei tour di comunità del progetto. Il corso di promotore turistico, organizzata da Vem, formerà una figura professionale capace di coniugare la domanda dei viaggiatori alle esigenze del territorio e ai bisogni della comunità locale sul piano culturale, ambientale, sociale.”
Tra varie difficoltà il lavoro di A.C.Q.U.A. procede spedito. La difficoltà maggiore è l’approccio con alcuni pezzi di territorio, ma in molti sono ricettivi e propensi al dialogo. Si tratta di costruire una rete che metta assieme le buone pratiche del territorio di Napoli Est.