Il 3 aprile del 1815 si scatena la prima battaglia della guerra austro- napoletana: la battaglia del Panaro.
Dopo il congresso di Vienna, che aveva deciso il nuovo assetto geo-politico in conseguenza alla rivoluzione francese, anche l’Italia venne divisa in una decina di stati (poi ridotte nel corso dei decenni).
Secondo le disposizioni del congresso, nel sud Italia il controllo del regno di Napoli viene mantenuto ancora dal cognato di Napoleone, Gioacchino Murat, che già governava da tempo e aveva faticosamente rimesso in piedi quel regno; ben presto però la situazione precipiterà.
Deteriorati i rapporti con suo cognato Napoleone, quest’ultimo si era sentito tradito perché Gioacchino aveva stabilito un trattato di pace con i nemici per potersi tenere il regno di Napoli, e orami chiaro a quest’ultimo che al congresso degli Stati si favoreggiava la restaurazione della dinastia dei Borbone, Gioacchino Murat decise di dichiarare guerra.
La battaglia del Panaro
Alla dichiarazione di guerra del regno di Napoli, le forze austriache non erano ancora pronte per sostenere una battaglia mentre Murat aveva già organizzato una compagine militare di almeno quaranta mila soldati, e avanzava verso nord.
Le due milizie avversarie ebbero una piccola schermaglia attorno a Cesena, dalla quale gli austriaci di Bianchi si ritirarono su di una nuova linea difensiva dietro il fiume Panaro, permettendo così ai napoletani di conquistare sempre più territorio e di prepararsi al successivi attacco contro gli austriaci.
Il 3 aprile l’esercito napoletano guidato da Michele Carrascosa tentò l’attraversamento del del fiume Panaro.
Anche se all’inizio le forze austriache riuscirono a respingerli,i napoletani completarono l’attraversamento e diedero il via alla battaglia.
Mentre le milizie erano impegnate in un violento scontro, Murat ordinò al generale Carrascosa di portarsi a sinistra e impegnare il fianco destro nemico. Attaccato da forze soverchianti, il fianco destro austriaco fu obbligato a ripiegare e Bianchi ordinò la ritirata.
L’arrivo di altre forze napoletane da Bologha poi indusse gli austriaci ad arretrare dietro il Po.
La vittoria permise a Carrascosa di occupare immediatamente le maggiori città del Ducato di Modena: Modena, Reggio Emilia e Carpi.
Dopo la vittoriosa battaglia, Murat prosegui nel suo piano di conquista in una serie di battaglie che lo porteranno a perdere il suo trono.