Oggi, 20 marzo, ricorre il ventottesimo anniversario dell’attentato in cui sono morti la giornalista Rai Ilaria Alpi e all’operatore triestino Miran Hrovatin. Era il 1994, alle 15.30, a Mogadiscio in Somalia.
I due giornalisti stavano realizzando un reportage per il TG3 sui traffici illeciti di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e l’Italia. I due giornalisti, con la loro Toyota, erano diretti verso l’Hotel Amana. Ma a poca distanza dall’albergo, da una Land Rover scesero diverse persone armate, almeno sette secondo le ricostruzioni, e spararono contro i giornalisti.
Un proiettile di kalashnikov colpì alla tempia Ilaria Alpi, una raffica raggiunse Hrovatin. Gli aggressori riuscirono a scappare, facendo perdere le proprie tracce.
Il motivo della loro morte: Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, sarebbero stati a conoscenza di fatti connessi con traffici illeciti di armi e rifiuti di vasta proporzione nel Paese.
«Se avessimo accettato veline e depistaggi oggi non si parlerebbe più di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Ma noi non li archivieremo» dice Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, ribadendo l’impegno a ricercare verità e giustizia, ieri 19 marzo, alla vigilia del 28° anniversario dell’omicidio dei due colleghi giornalisti.
A ricordare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vi è anche l’Ordine dei giornalisti, dell’Usigrai, dell’associazione Articolo21, dei comitati Giustizia e Libertà Ilaria Alpi e #NoiNonArchiviamo, giornaliste e giornalisti uniti nel ricordo di Ilaria e Miran.
Il presidente Fnsi ricordando anche le vicende di Mauro De Mauro, Beppe Alfano, Graziella De Palo e Italo Toni, Andy Rocchelli e Andrej Mironov, dei cronisti uccisi nel conflitto in Ucraina, afferma: «Senza memoria non si capisce dove siamo arrivati. È importante che dopo tanti anni siano qui insieme tutte le istituzioni dei giornalisti italiani. Per tutti loro continueremo a chiedere verità e giustizia».
Lunedì 21 marzo, a Napoli, annuncia Giulietti «La Fnsi, insieme con Usigrai, sindacato regionale e presidio locale di Articolo21, croniste e cronisti campani minacciati dalla criminalità, saremo al corteo promosso da Libera in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” e ricorderemo i giornalisti italiani uccisi per via del loro lavoro e i nomi dei cronisti ammazzati in Ucraina».
Anche Simona Sala, direttrice del Tg3, ricorda la «coraggiosissima» Ilaria, giornalista «che andava dritta al punto, che cercava la verità anche a costo della vita». Ricordarla oggi, «con una guerra in atto, con tanti giornalisti e tante giornaliste sul campo che rischiano in ogni momento significa anche ricordare il coraggio delle donne», osserva.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, attraverso la segretaria Paola Spadari ribadisce l’impegno del Cnog per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin ed esprime «vicinanza e solidarietà alle colleghe e ai colleghi che in questi giorni stanno rischiano la vita in Ucraina».