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Bombe e sparatorie: cosa accade a nord di Napoli

Bombe e sparatorie, prosegue l’escalation a nord di Napoli. L’agguato di ieri sera ad Arzano non desta sorprese. Basta leggere i gruppi social degli ultimi giorni per comprendere che in tanti sapevano che qualcosa stava per accadere.

Le minacce al comandante della Municipale di Arzano, la bomba a don Maurizio Patriciello a Caivano ed ancora l’agguato di ieri sera ancora in terra arzanese fanno comprendere che in quella zona le grandi manovre sono in corso.

Bombe e sparatorie, il clima diventa sempre più pesante nella zona

Non una guerra di risonanza mondiale, ma una serie di piccoli regolamenti di conti. Sconfinamenti ed intimidazioni di chi è dalla parte della legalità. Un gioco che da decenni caratterizza la vita dei territori dell’area napoletana.

Ieri sera il piombo si è ficcato nei piedi dei due malcapitati. Probabilmente chi ha premuto il grilletto lo ha fatto semplicemente per spaventare. Il primo dei due feriti ai piedi: Antonio Alterio, 28enne, è noto alle forze dell’ordine. L’altro invece Daniele Laperuta, 32enne, è incensurato. Un avvertimento.

Potrebbero essere loro a raccontare ai militari della Compagnia di Casoria che cosa è accaduto realmente. Sul posto sono stati ritrovati nove bossoli calibro 9×21. I feriti sono stati portati all’ospedale di Frattamaggiore.

Sull’episodio lungo post del Comitato di liberazione della camorra – Area Nord di Napoli

Di nuovo si spara ad Arzano, nel napoletano. Ci sarebbero dei feriti nella sparatoria di stasera.
Abbiamo acceso i riflettori sulla guerra tra i clan della camorra nell’area Nord di Napoli che parte dalla 167 di Arzano e che coinvolge più comuni dove vivono i camorristi dei clan in lotta.

Come ‘Comitato di liberazione dalla camorra Area Nord di Napoli’ abbiamo chiesto una maggiore presenza delle forze dell’ordine sui territori, la video sorveglianza.

Abbiamo chiesto, inoltre, di cacciare le famiglie della camorra che occupano illegalmente le case popolari. E come se a loro non importasse nulla.
Noi chiediamo allo Stato di insistere. Liberiamo i nostri territori dalla camorra.