Il 16 marzo 2016 moriva Frank Sinatra Junior, figlio del grandissimo cantante statunitense conosciuto col soprannome di “The Voice”. Proprio come suo padre, Frank Sinatra Junior ha dedicato tutta la sua vita alla musica e al cinema.
Nonostante non fosse riuscito ad eguagliare il padre in termini di popolarità, Frank Sinatra Jr. è stato un ottimo cantante ed attore. Ci lasciò a settantadue anni nell’ospedale di Daytona Beach in Florida per un infarto, dopo una grave crisi cardiaca.
Le voci sulle sue pessime condizioni di salute già stavano girando nei giorni precedenti al decesso. Andrea Kauffman, suo affezionato agente, annunciò la triste notizia. Sua sorella, Nancy Sinatra, confermò il terribile evento.
Frank Sinatra Junior nacque a Jersey City il 10 gennaio 1944 da Frank e Nancy Barbato, la prima consorte dell’idolo. “The Voice” infatti si sposò per ben quattro volte durante la sua vita ed ebbe innumerevoli flirt amorosi con tantissime donne famose. Frank Sinatra Junior si dedicò subito alla musica.
A diciannove anni girava gli Stati Uniti con la sua band per cantare. Sappiamo infatti che già nel 1968 aveva suonato in ben 47 stati. Nel 1963 inoltre era stato addirittura rapito da tre uomini, che costrinsero il padre a pagare un riscatto di 240.000 dollari.
Dalla voce spettacolare, Frank ha dedicato più di vent’anni alla musica e al cinema recitando anche in alcuni film e in alcune serie televisive come “I Soprano”. Nel 1988 decise però di iniziare a lavorare col padre. Frank accompagnava suo padre nei concerti come direttore d’orchestra e nel 1994 duettò con lui nel pezzo “My Kind of town”.
Frank Sinatra Junior è stato sul palcoscenico fino a poco prima di morire. Pochi giorni prima del decesso infatti era in programma un suo concerto al Peabody Auditorium di Daytona Beach nell’ambito del tour “Sinatra Sings Sinatra”.
Frank non si è mai risparmiato, lavorando duro e sodo. Una volta infatti durante un’intervista disse:“Il nome famoso mi ha aperto alcune porte, ma avere un padre celebre significa che devi lavorare tre volte più duramente di un ragazzo qualunque.”