Era il 9 marzo del 1959, 63 anni fa, quando la prima Barbie doll della Mattel debuttava alla fiera del giocattolo di New York.
La bambola indossava un costume da bagno zebrato, aveva il suo famosissimo vitino da vespa, gambe lunghe e folti capelli neri legati, che poi diventeranno biondi.
Ideata da Ruth Handler, ha il nome della figlia Barbara, è diventata nel tempo l’oggetto del desiderio di milioni di bambine, uno dei giocattoli più venduti al mondo.
Le critiche
Nel tempo molte sono state le critiche, da quelle dell’Arabia Saudita per “gli abiti succinti e le pose peccaminose”, a quelle più frequenti relative al corpo della bambola, con forme e proporzioni inesistenti in natura.
Un’altra critica è stata quella di rappresentare un modello di femminilità stereotipato e non inclusivo, riferito al fatto che la bambola per molto tempo è stata solo bianca, bionda e magra e soprattutto veniva accusata di essere superficiale.
Ma della superficialità dei giocattoli del tempo già se ne era accorta Ruth Handler. Infatti, si era accorta che per i bambini venivano prodotti giochi che gli permettevano di immaginarsi come pompiere, astronauta, dottore, per le bambine vi erano solo bambole con le fattezze di neonati e dunque le bimbe dell’epoca potevano solo immaginarsi come madri.
Fu così che le venne l’idea e nel corso dei suoi anni Barbie svolge moltissime professioni, divenendo inoltre importante icona per stilisti ed artisti.
Negli anni Sessanta è Fashion Editor, Infermiera, Assistente di volo, Ragazza in carriera e Astronauta, truccatissima sotto il suo casco spaziale. Nel 1968 abbraccia l’internazionalità con Christie, la prima Barbie di colore. Barbie allarga sempre di più gli orizzonti, non essendo più solo bionda, alta, magra e americana. Comincia ad assumere diverse fattezze, e con la collezione “Dolls of the World” negli anni Ottanta diviene Indiana d’America e Scozzese. Nel 1992 Barbie concorre per le presidenziali americane, divenendo icona di intraprendenza, sicurezza e indipendenza.
Nel XXI continua ad ispirare generazioni di bambine e collezionisti, attraverso la linea “Inspiring Women”, come la straordinaria Frida Kahlo e Samantha Cristoforetti.
La Mattel stima l’esistenza di oltre 100.000 collezionisti al mondo.
Barbie: arte e moda
Icona di stile e musa di artisti, nel 1985 l’artista Andy Warhol crea un quadro di Barbie, con i suoi differenti look.
La bambola racconta nei suoi anni la storia non solo della moda, ma anche della società. Da Moschino, Dior, Louboutin, Yves Saint Laurent e Patrizia Pepe, lavora con più stilisti di qualunque altro brand al mondo.
Barbie e il mercato
La bambola ha anche il vanto di essere il primo giocattolo ad avere una strategia di mercato basata sulla pubblicità televisiva: gli spot per molti anni sono caratterizzati dalla melodia di Georgy Girl, hit del gruppo musicale The Seekers.
Cinema
Infine Barbie è anche protagonista indiscussa del cinema, ricordiamo Barbie e Lo Schiaccianoci, Barbie e Il Lago dei Cigni e Barbie Raperonzolo…