In un annuncio televisivo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto il punto della situazione della prima giornata dallo scoppio della guerra. Ha spiegato: “Forze di sabotaggio russe sono entrate a Kiev“. Il presidente, però, ha deciso di restare nella capitale ormai blindata: “Secondo le nostre informazioni, il nemico ha segnato me come obiettivo n. 1, la mia famiglia, come obiettivo n. 2. Vogliono distruggere politicamente l’Ucraina distruggendo il capo dello Stato“.
Lui però al momento non sarebbe affatto intenzionato a lasciarla: “Sono alloggiato nel quartiere del governo insieme ad altri“.
Intanto, il consigliere del ministro dell’interno ucraino ha dichiarato: “Il giorno più difficile sarà oggi. Il piano del nemico è di sfondare con i carri armati da Ivankiv e Chernihiv fino a Kiev“.
Guerra in Ucraina, Zelenski in un videomessaggio: “Noi lasciati soli contro la Russia dalle potenze internazionali”
Zelenski, in un videomessaggio, ha commentato l’isolamento dell’Ucraina: “L’Ucraina è sola a difendersi dalla Russia, perché le potenze mondiali restano a guardare da lontano”, lo ha detto oggi il presidente Volodymyr Zelensky.
Il capo di Stato ha anche sottolineato che le sanzioni annunciate ieri da Stati Uniti e Unione Europea non sono sufficienti. “Questa mattina siamo soli a difendere il nostro Stato” ha detto Zelensky.
“Come ieri, le maggiori potenze del mondo restano a guardare da lontano“. Il presidente ha denunciato che questa notte bombardamenti hanno raggiunto aree abitate della capitale Kiev. “La Russia è stata convinta dalle sanzioni di ieri?” ha chiesto Zelensky in modo retorico. “Sentiamo nel cielo e vediamo qui sul terreno che questo non è stato abbastanza“.
Infine, il presidente sul sito web presidenziale fa il punto sugli scontri: 137 morti e 316 feriti il bilancio della prima giornata di combattimenti.
Ieri notte il presidente Zelenski si è anche collegato brevemente con il consiglio dell’Unione Europea riunito a Bruxelles per discutere delle sanzioni della Russia. Il colloquio con Zelenski è stato “un momento di forte emozione”, hanno dichiarato i leader europei. Oltre il pacchetto di sanzioni già concordate, sul tavolo di discussione un successivo pacchetto di sanzioni ancora più dure in caso il conflitto dovesse continuare.