Antonio Labriola, filosofo e uomo politico italiano (Cassino 1843 -Roma 1904).
Si formò a Napoli alla scuola hegeliana che ivi fiorì intorno alla metà del 19º secolo: suoi maestri furono F. De Sanctis, A. Tari, A. Vera e soprattutto B. Spaventa.
In questi anni scrive “Una risposta alla prolusione di Zeller” (1862), in sostegno, con grande convinzione, delle teorie hegeliane. Nel 1868 scrive “La concezione materialistica della storia“, probabilmente primo singulto di una evoluzione interiore che lo indirizzerà verso nuove scelte.
Nel 1874 Labriola ottiene la cattedra di filosofia morale e pedagogia all’Università di Roma. Il positivismo dilagante lo avvicina al filosofo G.F. Herbart, avversatore dell’idealismo kantiano, e lo allontana, invece, dalle idee di Hegel.
L’anno successivo prende pubblicamente posizione contro la Chiesa, avversando la prospettiva di un nuovo Concordato.
Antonio Labriola diviene un ardente studioso delle teorie marxiste e, nel 1896, pubblica “Del materialismo storico“. Il saggio ottiene un grande consenso anche in Europa, promuovendo un animato dibattito che vede coinvolti, tra gli altri, l’esponente di punta del socialismo italiano Filippo Turati, il teorico tedesco del socialismo Friedrich Engels, lo scrittore revisionista francese Georges Sorel, il filosofo Benedetto Croce. Con quest’ultimo Labriola stringe uno speciale rapporto di reciproca stima: grazie a lui l’ancora trentenne Croce approfondisce gli studi sul marxismo e a lui dedica alcuni scritti sull’argomento. Ma anche gli scambi epistolari con il filosofo tedesco sono molto intensi e preziosi, come testimoniato dalle “Lettere ad Engels”.
Nel 1902 Labriola è tra i promotori della nascita del partito socialista italiano, che da quel momento lo annovererà tra i padri fondatori e tra gli ideologi di maggior riferimento, anche se egli non vi aderisce: il distacco fra il socialismo puro e la pur necessaria funzione pragmatica di un partito politico costituirà un ostacolo insormontabile fra lui e la militanza.
Labriola muore a Roma il 12 febbraio 1904, all’età di 61 anni.