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Ibrahimovic difende Djokovic: “Non è giusto doversi vaccinare per poter lavorare”

Zlatan Ibrahimovic dopo la lunga controversia di questi giorni che ha portato, infine, all’espulsione di Djokovic dall’Australia, spezza una lancia a favore del tennista serbo. Il campione svedese sostiene in un’intervista rilasciata alla rivista francese “Journal du Dimanche” che nessuno dovrebbe essere forzato a vaccinarsi. Soprattutto per lavorare. Il vaccino, secondo il calciatore, dovrebbe essere a discrezione del singolo e delle sue convinzioni personali.

Ibrahimovic difende Djokovic: l’intervista

Zlatan dimostra ancora una volta la sua – ben conosciuta dai media – franchezza e chiede all’intervistatore: “Lei perché si è vaccinato?“. La discussione riguardo l’obbligo vaccinale nasce dal caso Djokovic, su cui il calciatore viene interpellato. L’intervistatore alla domanda risponde: “Per proteggermi e per proteggere gli altri“.

Allora, Ibrahimovic incalza: “Vaccinarsi per ragioni di salute non è lo stesso che per partecipare a un torneo di tennis. Chi si vaccina lo fa perché ci crede e pensa sia efficace contro la malattia. Ma ognuno ha la sua opinione. La gente non dovrebbe essere costretta a vaccinarsi solo per andare al lavoro. Io mi sono vaccinato perché penso sia il modo migliore per proteggermi, non per giocare a calcio. Si tratta di due situazioni differenti“.

L’attaccante del Milan non nasconde, quindi, una sottile disapprovazione nei confronti dell’obbligo vaccinale per lavorare. L’intervista è stata fatta in occasione dell’uscita dell’autobiografia del campione in Francia, intitolata “Adrenalina”, scritta insieme a Luigi Orlando giornalista della Gazzetta.

Ibrahimovic prende, in definitiva, la difesa di Novak Djokovic che è stato, invece, duramente criticato dai media. La controversia, in verità, è molto complessa. Il campione serbo, infatti, non solo è stato espulso per non aver rispettato la normativa sanitaria ma anche per aver mentito sulla documentazione presentata alla frontiera. Ha, inoltre, dichiarato di aver partecipato ad un’intervista mentre era positivo al virus. A fare scandalo anche le dichiarazioni della sua famiglia quando è stato trattenuto alla frontiera e i dubbi sollevati riguardo l’attendibilità dei tamponi del tennista.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.