Avete mai sentito parlare del “lutammaro”?
Era uno di quei antichi mestieri inventati a Napoli, purtroppo anche all’epoca queste persone venivano un po’ emarginate per via del loro mestiere; ma facciamo dei passi indietro, chi era il lutammaro?
Il lutammaro, chi svolgeva questo antico mestiere, tendeva ad essere ignorato dalle persone, ma perché?
Avete presente quei padroni dei nostri amici a 4 zampe che tendono ad ignorare completamente i regalini nella strada dei loro animaletti; solo per non caricarsi di bustine e di altre responsabilità preferiscono fingere per un po’ che non è stato il loro: il lutammaro serviva soprattutto in queste situazioni!
Il nome del mestiere rimanda al termine lutamma che significa sterco di animale. Questa parola deriva a sua volta dalla parola latina lutum, una sostanza melmosa e con un odore poco piacevole.
Con queste anticipazioni adesso sarà più facile intuire di cosa si occupasse.
Sostanzialmente il lutammaro aveva il compito di raccogliere gli escrementi degli animali e non solo! Infatti oltre a raccoglierli dalle strade, raccoglieva escrementi umani dai pozzi neri. Una volta raccolti, li posava nel proprio carretto guidato dai vuoi e poi li trasportava per venderli ai contadini; i contadini utilizzano le feci come prodotto per concimare la terra, per cui lo utilizzavano come un vero e proprio fertilizzante naturale.
Ma come viva la propria vita chi svolgeva questo mestiere?
Purtroppo c’erano molti pregiudizi nei confronti di chi svolgeva questo mestiere; i lummatari erano destinati ad una vita solitaria piena di commenti. Queste persone sono state sempre collegate agli escrementi ed al malodore, nessuno voleva averci a che fare nonostante, a differenza di oggi, aiutavano a mantenere le strade pulite. Infatti decine di anni fa, nelle strade napoletane non c’erano molti escrementi di animali, non perché i padroni degli animali fossero più responsabili ed attenti, ma proprio per la presenza dei lutammari.