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Elezioni Capo di Stato: il punto della situazione

L’ elezione del Capo di Stato è un momento alto della democrazia.

Sull’ elezione di questa importante figura della nostra Repubblica pesano in maniera assoluta i numeri, e questo da il via a consultazioni e trattative politiche.

Mai come quest’anno questi numeri e queste “alleanze” avranno un peso notevole.

Guardiamo un  attimo i crudi numeri.

Sono  1009 i grandi elettori, il quorum per eleggere il Capo dello Stato per i primi tre scrutini è a quota 673 ovvero i due terzi degli aventi diritto, dal quarto in poi scende a 505 .

Il gruppo più numeroso è quello del Movimento 5 stelle, che può contare su 158 deputati e 74 senatori, cui poi si aggiungeranno i delegati regionali.

Stando ad alcune indiscrezioni di questi giorni parrebbe che all’interno del gruppo del M5s di siano diverse correnti dovute alle  dinamiche interne al partito e alla difficoltà di Giuseppe Conte nel legittimare la propria leadership.

Sono circa 200 parlamentari quelli appartenenti al gruppo dei fedelissimi dell’ex Presidente del Consiglio, ma alla prova del voto i numeri potrebbero essere molti meno.

Ai 5 Stelle guardano sia da destra, i sostenitori di Silvio Berlusconi,  sia da sinistra quelli che cercano soluzioni alternative da mettere in campo qualora non si trovasse accordo tra i nomi.

Segue a ruota numericamente il gruppo della Lega.

Mai come in questo momento Matteo Salvini si trova un pó a camminare su un filo, la sua posizione è estremamente delicata. Da un lato infatti il leader del carroccio si trova a dover tener fede a gli accordi con il Cavaliere, dall’ altro ha la necessità di mantenere gli equilibri, già tra l’altro altro precari, dell’ attuale legislatura.

Minori i numeri ma non il peso sull’ esito finale del Partito Democratico che per il momento ha annunciato di votare scheda bianca per i primi tre turni.

Il vero nodo da sciogliere è rappresentato dal Gruppo Misto.

Fratelli d’italia ha fatto sapere che pur appoggiando Silvio Berlusconi come possibile capo di Stato sta lavorando ad uno scenario alternativo.

Il gruppo di Italia Viva non si dice contrario ad appogiare il centrodestra.

Andando, in via del tutto teorica, quindi a tirare le somme si ha per il centro destra un totale di 430 voti su 432, mentre per il centro sinistra420/430 voti, che potrebbe salire a 450/470 .

Chiaramente tutti gli scenari sono ancora possibili.