I taralli al naspro sono delle ciambelline dolci tipiche del Sud Italia, in particolare rinomate in Basilicata e in Campania. Le dolci ciambelline ricoperte da una squisita glassa vengono preparate in occasione del Carnevale ma non solo, è possibile trovarle sulle tavole imbandite a tema natalizio. Sono perfetti per una piccola pausa, tanto piccoli quando deliziosi.
Sono piccoli (o medi) biscotti che assumono la forma delle tradizionali ciambelle. Sono forati all’interno e hanno la tipica forma ad anello. Nessuno sa con esattezza da dove derivi la parola tarallo, c’è chi afferma che la provenienza sia da attribuirsi all’italico “tar” ovvero avvolgere, o addirittura dal greco “toros” che significa tondo.
Il punto forte di questi taralli è sicuramente la glassa, questa preparata con lo zucchero. La glassa va a ricoprire interamente i taralli. Lo zucchero viene cotto, una volta versata sui taralli si indurisce diventando bianca e compatta. Non solo rende i taralli ancora più buoni, ma questo è anche il segreto per una maggiore conservazione dei biscotti stessi.
“Naspro” infatti è il nome proprio della glassa, ovvero “una sorta di gelatina a base di zucchero utilizzata per rivestire i dolci”.
I taralli richiedono molto lavoro, non sono molto facili da preparare e pretendono una buona manualità e bravura in cucina.
Ecco i passaggi per preparare i “taralli al naspro”:
In una ciotola mettere: farina, zucchero e uova. Si versa l’acqua e il liquore fino a raggiungere un impasto omogeneo. L’impasto va avvolto all’interno di una pellicola trasparente e fatto riposare per circa 30 minuti. Dopodiché si divide l’impasto in parti e si formano “dei salsicciotti” formando così dei taralli. Mettere poi i taralli in una teglia e successivamente dritti in forno.
Per la glassa, invece, bisogna mettere in una pentola lo zucchero e l’acqua e cuocere a fiamma dolce. Quando la glassa si sarà intensificata bisogna versarla su una superfice fredda. Dopo aver lavorato lo zucchero bisogna mescolare i taralli ormai ben freddi.