In un periodo caratterizzato sempre più dalla confusione, si fa strada la necessità di agire assumendo un atteggiamento prudenziale. Lo sa bene il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che in due anni di pandemia ha attuato un atteggiamento rigoroso, volto a proteggere i cittadini. Ora il governo scende in campo.
Non sono mancate le critiche a questa linea di condotta; favorita da De Luca, nonostante ciò il presidente sembra dello stesso avviso anche per quanto concerne la riapertura delle scuole in Campania.
In particolare, De Luca è stato aspramente criticato dalla segretaria della lega; che in una nota ha dichiarato: “Dichiarazioni inopportune, ancora una volta, dal presidente De Luca, che tira in ballo la Lega per coprire sue responsabilita’ riguardo alla gestione dell’emergenza pandemica nella nostra Regione. Puntare il dito contro di noi e’ il peggiore opportunismo politico al quale assistono i cittadini campani negli ultimi anni. Forse al governatore sfugge che la Campania e’ amministrata da decenni da lui e dal PD”.
Riportiamo ulteriori dichiarazioni: “Siamo dinanzi al suo solito giochino: cita nemici immaginari invece di assumersi responsabilita’. In questi anni ci aspettavamo risposte concrete sulla sanita’, sul turismo, sul lavoro, sui trasporti e i grandi progetti. Da De Luca zero risposte e zero fatti. Con responsabilita’ e come forza politica di opposizione abbiamo sempre avanzato proposte, idee, soluzioni e progetti nel segno della cooperazione istituzionale dinanzi ad una emergenza sanitaria senza precedenti. Il presidente De Luca ha puntualmente rispedito al mittente le nostre proposte. Forse solo oggi scopre che la coperta e’ corta? Noi non ci tiriamo indietro davanti alle responsabilita’ istituzionali, come sempre fatto, ma non possiamo piu’ tollerare questi teatrini infantili che il governatore mette in scena per coprire falle organizzative alle quali non e’ mai riuscito a porre rimedi”.
La situazione delle scuole in Campania e la posizione del governo
Il governo è propenso ad impugnare la decisione di tenere chiuse le scuole medie ed elementari fino a fine gennaio in Campania, tale informazione è trapelata da fonti di Palazzo Chigi. Per l’impugnativa è indispensabile un passaggio in Consiglio dei ministri.
Gli ultimi aggiornamenti
E’ scontro sul rientro a scuola. Da un lato il governo che anche oggi, attraverso le dichiarazioni di Patrizio Bianchi, rimarca il rientro in classe il 10 gennaio, dall’altra parte le amministrazioni locali, chiedono di posticipare di almeno 15 giorni il ritorno tra i banchi e l’avvio delle attività.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, passa ai fatti, comunicando la non riapertura per le medie e le elementari; questo perche’, dal suo punto di vista, “non ci sono le condizioni minime di sicurezza”.
L’iniziativa di De Luca, pero’, sarà stoppata dal governo, che ha comunicato l’intenzione di impugnare la decisione; ma sara’ indispensabile un passaggio in Consiglio dei ministri, fissato per il 13 gennaio.
Nel decreto legge approvato il 24 dicembre e’ stata, infatti, prorogata la norma che limita alla zona rossa la possibilita’ agli enti locali di “derogare alle disposizioni” dell’esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus. “Essendo in zona bianca non ci sarebbero le basi giuridiche per una eventuale ordinanza sulla riapertura delle scuole”, questo quanto affermato dall’assessore della Regione Puglia, Sebastiano Leo.
In alcune realtà della Calabria e della Puglia l’avvio delle lezioni e’ stato, rimandato al 15 gennaio, a causa dell’incremento dei contagi.
Il numero uno del dicastero di viale Trastevere ha affermato: “nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza”. Una linea che “non e’ sicuramente quella delle Regioni” come ha dichiarato l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini. La situazione covid continua ad essere preoccupante.
Il governatore del Veneto, Zaia, parlando della scuola ha adoperato il termine “caos”; idem il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che ha scritto a Draghi per “rappresentare la gravita’ della situazione delle ultime ore”.
Le parole del presidente della fondazione Gimbe
Per la Fondazione Gimbe e’ “evidente che con questa circolazione virale sara’ davvero complicato garantire lo svolgimento delle lezioni. Il presidente Cartabellotta ha dichiarato: “Ora si e’ puntato tutto sulle vaccinazioni, ma per esempio per cio’ che riguarda la fascia 5-11 anni abbiamo fatto in tre settimane circa 400mila vaccinazioni che per qualcuno sono tante ma in realta’ ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare”.