Dallo scoppio del Big Ben alle intelligenze artificiali odierne, dai graffiti illustrati su superfici durevoli nel paleolitico superiore ai giganteschi passi in avanti compiuti dalla tecnologia, passando attraverso l’estinzione dei dinosauri e il dominio indiscusso del genere umano sulla terra. Insomma, è avvenuta un’evoluzione nel corso dei millenni, ed anche piuttosto considerevole, ma un quesito sorge spontaneo: la mentalità della razza umana è davvero progredita così tanto, se si pensa ai numerosi pregiudizi originati nel tempo? Eppure, ci sono diverse disposizioni le quali tendono a tutelare tutti i cittadini del globo, bensì, non in tutti i paesi dell’Europa e non solo. Tuttavia, oggi 8 dicembre, si decanta il Portogallo, che, circa 22 anni fa, accettò la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Prima, però, di questa nuovo decreto, la riforma costituzionale del 2004 introdusse precedentemente all’interno dell’articolo 13 della Costituzione portoghese la proibizione di discriminazione in base all’orientamento sessuale. Questa disposizione fu, dunque, l’incentivo che indusse il Portogallo ad accettare la legalizzazione dei matrimoni tra individui del medesimo sesso. Questa norma cessò, così, di rappresentare un problema politico per l’acquisizione dei diritti giuridici e costituzionali.
Il Portogallo diceva sì ai matrimoni gay: era l’8 dicembre del 2010
Sono trascorsi ormai 12 anni da quella data ed oggi si celebra proprio l’8 gennaio 2010, giorno in cui il Portogallo ha accolto la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Fu un enorme passo in avanti per il paese, divenuto il sesto, dopo Belgio, Norvegia, Svezia, Olanda e Spagna, ad accettare questo nuovo decreto.
Insieme a questi altri stati, il Parlamento portoghese, dunque, decise di approvare questa nuova legge del governo socialista, la quale legalizzava lo sposalizio tra gay. Tanti comunque furono i politici che supportarono questo nuovo provvedimento.
L’allora primo ministro Jose Socrates definì quella decisione presa come la rappresentazione di “un momento storico nel quale il Portogallo stava combattendo contro la discriminazione e l’ingiustizia sociale nella società“. Da quel giorno, infatti, in terra lusitana, i matrimoni omosessuali sono ormai all’ordine del giorno, simbolo di un enorme step compiuto dal governo del paese. La legalizzazione di questa nuova ordinanza è emblema, inoltre, di un progresso mentale compiuto dall’intero tessuto sociale del tempo.
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Europa
In seguito all’adesione del Portogallo l’8 gennaio 2010, anche altri paesi in Europa accettarono questo decreto: Danimarca, Finlandia, Germania, Francia, Malta, Austria, Lussemburgo, Irlanda, Regno Unito ed Islanda. A questi stati, è opportuno aggiungere anche altro 10, i quali riconoscono una qualche forma di matrimonio: Italia, Ungheria, Grecia, Cipro, Croazia, Andorra, Liechtenstein, Slovenia, Repubblica Ceca ed Estonia. Altri, invece, non garantiscono alcuna forma di unione tra coppie di persone dello stesso sesso. Essi, difatti, accettano soltanto l’unione matrimoniale tra uomo e donna nelle carte costituzionali degli stessi stati.