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Muore Pupetta Maresca: una vita criminale tra realtà e romanzo

Nata il 19 gennaio 1935, nota come una delle donne della criminalità degli anni ’80, si è spenta nella sua casa di Castellammare Pupetta Maresca.

Durante gli anni della NCO, la donna si  è resa celebre per aver sfidato il boss Raffaele Cutolo.

Percorriamo gli eventi della vita di questa donna per gradi.

Vedova del Boss Pasquale Simonetti, noto alla cronaca come Pascalone ‘e Nola, e sorella di Pasquale Maresca e Ciro Maresca detto Lampetiello, è ricordata per aver ucciso negli anni cinquanta il presunto mandante dell’ omicidio di suo marito. All’epoca la donna era incinta al sesto mese di gravidanza.

Negli anni ottanta sfidó apertamente l’allora capo della nuova camorra organizzata, Raffaele Cutolo.

Ma l’inclinazione alla violenza di Assunta, detta Pupetta, ha origine già dalla giovane età.

Figlia di un contrabbandiere, negli anni della scuola aggredì una sua compagna. Incriminata per lesioni gravi non fu mai condannata perche la vittima non sporse denuncia.

La bellezza di Pupetta era tale da farle.vincerr anche un concorso di bellezza.

Si innamorò di Pascalone ‘e Nola e l’ unione piacque alla famiglia. Sposò l’uomo quando già era in attesa del suo primogenito.

Fu proprio il testimone di nozze, tale Totonno ‘e Pomigliano, a comandare l’ omicidio del marito dopo pochi mesi dalle nozze.

Al suo sesto mese di gravidanza Pupetta Maresca uccise l:uomo. In realtà i colpi esplosi partirono da almeno quattro pistole, tanto che gli inquirenti lo identificarono in uno dei tanti delitti di camorra nati per la gestione del mercato ortofrutticolo.

Era il 15 luglio del 1955, ad ottobre dello stesso anno fu condannata e arrestata. La pena da scontare era di 13 anni e 4 mesi, partorì in carcere.

Dopo 10 anni di reclusione fu graziata  e quindi scarcerata.

Negli anni sessanta si dedicò al cinema, ma conclusa questa parentesi si dedicò al commercio.

In particolare si dedicò a due negozi di abbigliamento a Napoli.

La dedizione agli uomini della criminalità di Pupetta non si arrestò. Si innamorò, infatti, negli anni settanta, di tale Umberto Ammaturo, un camorrista, dal quale ebbe due gemelli.

Il figlio Pasquale, avuto dal primo matrimonio, fu ucciso in circostanze misteriose. Il corpo non fu mai ritrovato.

Indagato fu il compagno di Pupetta, assolto poi per insufficienza di prove, ma il sospetto ruppe qualcosa nel rapporto con la donna, la quale quando Umberto fu arrestato in Perù, affermò di non provare più nulla per l’uomo ma di considerarlo  solo il padre sei suoi figli.