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L’Afrodite Hamilton va all’asta: si credeva scomparsa da più di 70 anni

Una delle più importanti sculture romane in mani private, l’Afrodite Hamilton, ritenuta perduta da oltre 70 anni, riapparirà il 7 dicembre alla casa d’asta Sotheby’s. La statua romana è apparsa in pubblico per l’ultima volta in un’asta di New York del 1949. Risale al I o al II secolo d.C. ed ha un valore stimato di 3 milioni di sterline.

La figura in marmo che rappresenta l’Afrodite Capitolina è una delle più belle statue intere della Scozia. Il prezioso manufatto ha trascorso, in Scozia, circa 144 anni, tra il 1776 e il 1919, diventando una delle attrazioni principali dell’Hamilton Palace.

Afrodite Hamilton: la storia della rara scultura d’arte romana

L’Afrodite, al tempo di proprietà dei Duchi di Hamilton, è entrata a far parte della collezione del palazzo nel 1776. Fu acquistata dal Duca Douglas Hamilton dalle mani del pittore neoclassico e mercante d’arte Gavin Hamilton.

Tra il 1850 e il 1870 la statua ha adornato, insieme ad altri quattro marmi, la grande scalinata di palazzo Hamilton, una delle residenze più grandiose dell’intero Regno Unito. Gli altri tre marmi, nel corso degli anni, hanno seguito destini diversi. Uno dei tre è stato venduto all’asta, un altro, invece, si trova in un museo americano. L’ultimo marmo risulta tutt’ora perduto.

Bellezza terrena e maestà divina

La statua di Afrodite che sarà messa all’asta il 7 dicembre vanta notevoli dimensioni. È alta 187cm ed è l’unica statua intera della dea ritrovata negli ultimi vent’anni. È un pezzo molto raro, un vero trionfo dell’arte romana.

La scultura è ispirata al modello prassitelico dell’Afrodite cnidia — IV secolo a.C. — oggi perduto. La dea è scolpita con il peso sulla gamba sinistra e la testa volta a sinistra. I capelli sono divisi al centro in morbidi riccioli e le orecchie sono forate.

Lo specialista di antichità di Sotheby’s, Franz Heintz, ha spiegato: “Si dice che il Duca Hamilton si sia innamorato dell’Afrodite nell’istante in cui l’ha vista per la prima volta, quasi 250 anni fa. Anch’io sono caduto sotto il suo incantesimo nel momento in cui ho posato gli occhi su di lei, colpito com’ero dalla sottile miscela di bellezza terrena e maestà divina“.

Conclude: “mi auguro che il pubblico condividerà la stessa esperienza“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.