L’immensità e il fascino del regno animale sono incredibilmente inestimabili, un totale di 1.800.000 specie di organismi classificati, presenti sul globo da circa 600 milioni di anni, costituiscono questo ecosistema. Il numero di specie è in crescita costante e la bellezza di ciascuna fiera è veramente enorme. Alcuni tra di esse, però, possiedono delle peculiarità particolari, tali da rendere loro uniche ed eccezionali. Una tra queste è sicuramente il ghepardo, mammifero carnivoro, appartenente alla famiglia dei felidi, animale al quale è dedicata la giornata odierna, 4 dicembre.
Unico membro vivente del genere Acynonyx, questo animale, tanto tempo fa, era solito abitare alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia, ma al giorno d’oggi vive in gruppi organizzati e frammentati, sparsi maggiormente per il continente africano. Esso presenta delle peculiarità piuttosto particolari, rappresenta un componente rilevante e specializzato della famiglia dei felidi. Per quanto concerne la collocazione del ghepardo in una determinata sottofamiglia, è stata alimentata un’accesa polemica, delineando, soltanto negli ultimi anni, quella dei felidi come la più adatta alle caratteristiche della belva.
Ghepardo, la derivazione del nome
Come già detto precedentemente, il ghepardo è stato collocato all’interno del genere Acynonyx; questo nome scientifico, tuttavia, proviene proprio dalle sue tipicità, in particolare la presenza di unghie non retrattili. Il termine tecnico, infatti, deriva dalla combinazione delle parole greche “ἀκίνητος“, con il significato di “immobile“, e “ὄνυξ“, “artiglio“. “Jubatus“, invece, lemma con il quale si indica la specie dell’animale, dal latino significa “portatore di criniera“, in correlazione al suo pelo, presente in lunga misura sul proprio collo e sul proprio dorso.
La parola “ghepardo” è entrata in vigore all’interno della lingua italiana soltanto negli ultimi anni dell’Ottocento, nel 1974 circa. Dal francese “guepard“, in realtà quest’ultima deriverebbe da una deformazione del vocabolo italiano “gattopardo“, per classificare non scientificamente dei piccoli felini maculati, soprattutto il “serval“. Il termine francese, comunque, rappresenta le fondamenta di numerose lingue europee, escludendo l’inglese, proveniente dal sanscrito.
Giornata Internazionale dell’animale più veloce al mondo
Un tempo il ghepardo abitava vaste zone di differenti contineni, ma negli ultimi anni il numero di questa popolazione animale è ormai esiguo. L’influenza dell’uomo è divenuta sempre più minacciosa giorno dopo giorno, diminuendo e distruggendo costantemente l’habitat naturale di questa fiera. La Giornata internazionale del ghepardo, oggi 4 dicembre, è stata istituita anche per questo motivo, per omaggiare e salvaguardare sempre più l’animale più rapido del pianeta, passato da oltre 100.000 esemplari a poco più di 6.674. Il Parco Natura Viva, moderno parco zoologico, rappresenta un rilevante luogo di tutela per le specie minacciate ed in pericolo.
“Nella Giornata Internazionale del ghepardo, dalla Namibia arrivano i risultati di 25 anni di sforzi per mitigare il conflitto tra bestiame domestico e ghepardi. Il Cheetah Conservation Fund, nostro partner in campo per la salvaguardia di questi felini, ha distribuito gratuitamente agli allevatori 450 cani da pastore Kangal, antichi colossi della guardianìa agli armenti, i quali hanno ridotto dell’80-100% il bracconaggio a carico dei predatori. E i cuccioli aumentano di anno in anno, così come le liste di attesa per ricevere questo deterrente naturale”. Queste le parole di Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del parco. Nonostante il pericolo rappresentato dalle azioni degli uomini, la salvaguardia di questo esemplare è fortunatamente molto accurata.