L’arte riesce a “farsi spazio” nonostante le problematiche relative al Covid-19.
Negli ultimi mesi, sono diverse le mostre organizzate ed allestite in varie parti d’Italia, e Napoli ovviamente non è da meno.
Passeggiando nel centro storico di Napoli è impossibile non lasciarsi trasportare in quello che può essere definito un vero e proprio viaggio iniziatico nell’universo femminile; tutto ha inizio presso la suggestiva Cappella Pontano.
Il luogo scelto è tra i più simbolici di Napoli, infatti dove sorge la Cappella Pontano, in epoca pagana era insito un tempio dedicato al culto di Diana, protettrice della caccia, delle donne e della loro verginità spesso scelta per evitare matrimoni indesiderati.
L’arte a Napoli: tra bellezza e femminilità
All’interno della meravigliosa struttura, importantissima dal punto di vista storico-culturale, si potranno ammirare ben ventidue opere, tra sculture, dipinti e quadri realizzati da esponenti illustri della cultura barocca napoletana (seicentesca in particolare modo) e dedicati alle donne.
Bellezza senza tempo, che ancora oggi ammalia e rapisce lo sguardo, delineando le sembianze e le caratteristiche femminili.
La mostra, intitolata “Monne e Madonne”, allestita dallo scorso ottobre, fino al prossimo gennaio, si tiene all’interno della sopracitata Cappella Pontano e nella Chiesa del Santissimo Salvatore, a via Tribunali.
I visitatori saranno accolti da un percorso espositivo di indiscutibile bellezza, diviso in due sezioni, le quali raccontano rispettivamente: la bellezza del corpo, ed i valori dei sentimenti e del comportamento femminile.
Molto suggestivo e allo stesso tempo emblematico il nome conferito alla mostra: “Monne e Madonne”; dal punto di vista linguistico i due termini si equiparano, Monna infatti, nel dizionario italiano significa Madonna o Signora.
L’utilizzo del termine Monna risale all’epoca medievale, quando si utilizzava tale appellativo per rivolgersi a qualcuno con rispetto e cortesia.
“Con la mostra Monne e Madonne si cerca di esprimere il significato profondo della donna in quanto creatura dotata di forti sentimenti e ovviamente come ogni essere vivente, di una personalità ben definita. Nei quadri e nei dipinti esposti ciò che si noterà sin da subito è l’armonia che caratterizza alcuni movimenti, sinuosi ed eleganti, ma anche gli sguardi, la forza dei sentimenti che sembreranno concretizzarsi”. È quanto dichiarato da uno degli organizzatori.
Un messaggio forte e suggestivo al tempo stesso, ricco di pathos proprio come la città di Napoli che non smette mai di sorprendere e non si ferma, nonostante a causa della pandemia, molti settori, tra i quali quello culturale, siano fermi.
Fra le opere in esposizione dipinti di rara bellezza, tra i quali il “San Sebastiano e le pie donne” di Luca Giordano, il “Martirio di Sant’Orsola” di Flippo Vitale, “Mosè salvato dalle acque” di Antiveduto Gramatica.
Ricordiamo inoltre che la mostra rientra nel progetto “L’arte finanzia l’arte”; i visitatori con un biglietto di ingresso di cinque euro, contribuiranno a finanziare il restauro del pavimento maiolicato quattrocentesco della cappella.