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Super Greenpass: dibattito tra governo e regioni

Siamo ormai nel mezzo di quella che comunemente viene definita quarta ondata e la politica lavora per le nuove norme da seguire, fa discutere il super greenpass.

Super greenpass è il nome che si è deciso di dare al nuovo certificato vaccinale, quello che sarà rilasciato a coloro che riceveranno la terza dose.

Il dibattito politico si concentra sulla possibilità di ridurre le restrizioni per i super vaccinati, specie nelle regioni che subiscono la variazione di colore da bianco a giallo o arancione.

Non una punzione, tengono a precisare alcuni presidenti di regione, verso coloro che hanno deciso di non vaccinarsi (cosa peraltro prevista dalla legge) ma una premialità per coloro che hanno deciso di farlo.

Al momento il governo riflette sul da farsi, ma è chiaro che la situazione europea e l’ l’incremento dell’occupazione dei reparti di terapia intensiva nel paese, in particolar modo in alcune regioni, fa riflettere sulla possibilità di prendere decisioni, anche non popolari, per evitare chiusure più drastiche e generalizzate.

È chiaro che per il governo la situazione è più che mai delicata, ma come affermato da alcuni governatori si é già in ritardo sulle decisioni da prendere. È il caso, ad esempio del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha affermato che il governo sta ancora una volta temporeggiando troppo su decisioni che invece richiedono la massima urgenza.

Fa riflettere anche la possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale, anche se per alcuni sarebbe uno strumento non efficace.

Secondo membri del comitato tecnico scientifico, lo strumento del tampone molecolare va mantenuto, anche soprattutto per evitare che in qualche modo si perda lo strumento del tracciamento.

Altra opzione sul tavolo della conferenza tra stato e regioni è la possibilità di reintrodurre l’obbligo di mascherina all’aperto, non solo nelle regioni Gialle o arancioni ma sull’intero territorio nazionale.

Quello che ormai è certo è che tutti coloro che hanno deciso di sottoporsi alla terza dose potranno già farlo dal quinto mese, e non dal sesto come inizialmente previsto, dopo la seconda dose, questo è quanto reso noto dal ministro della Salute Roberto Speranza.