Il 21 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Televisione, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ricorda il giorno in cui nel 1996 si è svolto a New York il primo “World television forum”, evento che ha riunito i principali rappresentanti del mondo televisivo per discutere degli sviluppi presenti e futuri del mezzo.
In quell’occasione venne redatto un documento ufficiale in cui si affermava l’importanza della televisione come mezzo essenziale per la democrazia, la diffusione della cultura, la pace globale, l’aggregazione sociale, la libertà dell’informazione.
Era il 1954 e, sono passati 66 anni dal momento in cui la televisione entrò nelle vite degli Italiani rivoluzionandola radicalmente.
L’educazione e l’alfabetizzazione sono state le prime funzioni che la televisione ha svolto.
Tra il 1959 e il 1968, il maestro Alberto Manzi condusse “Non è mai troppo tardi”, un programma di insegnamento elementare che avrebbe aiutato quasi un milione e mezzo di italiani a conseguire la licenza elementare.
Solo negli anni Ottanta arrivò la tv analogica e, alla Tv di Stato si aggiunsero le Tv commerciali: Canale 5 Rete4 e Italia 1, che cambiarono le regole ed introdussero la pubblicità all’interno delle trasmissioni.
La rete, l’avvento dei social network e l’evoluzione della tecnologie ha reso possibile una comunicazione personalizzata.
Il 1954 segnò il lancio di “Wonderful World of Color” della Disney, un programma di varietà adatto alle famiglie che mescolava cartoni animati iconici, fiction e programmazione di documentari.
Nel 1960, il primissimo dibattito presidenziale televisivo tra il vicepresidente repubblicano Richard Nixon e il suo sfidante, il senatore del Massachusetts John F. Kennedy.
Nel 1969, lo sbarco sulla luna di Neil Armstrong, Michael Collins e Ed “Buzz” Aldrin.
Nel 1989, la caduta del Muro di Berlino.
Ma non solo. la televisione ci ha fatto vivere e rivivere anche l’orrore della devastazione delle guerre.
Ai tempi di Covid-19, la televisione non è mai stata così presente e importante. Le emittenti hanno la doppia responsabilità di informare e di mettere in contatto le persone, ma anche di tenerle “compagnia”.
Oggi, nell’era del digitale, è comunque ancora il mezzo più diffuso. La giornata è l’occasione per riflettere anche sui cambiamenti che questo mezzo d’informazione di massa sta attraversando: da semplice “cubo magico”, che troneggiava nei salotti, a mezzo interattivo collegato a web con pc, tablet, smartphone.