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André Gide, una vita tra il piacere e la norma

Il 22 novembre 1869 nasceva a Parigi André Gide, scrittore e premio Nobel per la letteratura nel 1947. Influenzato da nomi come Mallarmé, Dostoevskij, Huysmans, Goethe e Wild, André Gide attraverso le sue opere ha riaffermato la propria libertà al di là dei vincoli morali. I suoi testi più famosi ovvero “L’immoralista“, “Corydon” e “Se il grano non muore” hanno ispirato ed influenzato generazioni di lettori.

André Gide, il rigorismo della famiglia

André Gide visse un’infanzia particolare quanto difficile. La sua formazione fu infatti influenzata dall’ambiente familiare. Il padre, un giurista, era di tradizione calvinista mentre sua mamma era cattolica ed aveva un carattere fortemente autoritario.

Gide visse la sua infanzia e la sua adolescenza nel rigore più assoluto. Questo spiega il suo continuo transitare da situazioni di apertura verso esperienze nuove, libertà, affermazione del piacere fino a momenti di puro rigorismo e puritanesimo.

Tra il piacere e la norma

I primi anni della sua carriera come scrittore furono particolarmente influenzati dall’ambiente simbolista e decadentista. Opere come “Les cahiers d’André Walter”, “Le traité du Narcisse”, “Les poésies d’André Walter” , “La tentative amoureuse” , “Le voyage d’Urien”, sono la prova del fatto che André Gide frequentasse i salotti di Mallarmé e Valéry.

André Gide e la ricerca del piacere

Dopo il matrimonio con la cugina Madeleine Rondeaux, le sue opere subirono una trasformazione. “Paludes” e “Les nourritures terrestre” sono un inno all’evasione e alla liberazione dai pregiudizi.

Questi saranno i temi presenti nelle opere di Gide fino agli anni difficili della prima guerra mondiale, in cui lo scrittore oscillava fra la ricerca del piacere e il suo controllo. In questo periodo scrisse opere come “L‘immoraliste”, La porte étroite”, “Le Prométhée mal enchaîné”, “Saül”, “Le retour de l’enfant prodigue” e “Isabelle”. 

Gli anni post bellici

Nel 1909 aveva inoltre fondato “Nouvelle revue francaise” , una rivista letteraria importantissima per il panorama culturale dell’epoca. Dopo la guerra la sua crisi religiosa divenne sempre più forte fino a quando nel 1922 decise di rivelare pubblicamente la sua omosessualità. Ciò comportò la separazione dalla moglie e l’inizio di una nuova vita.

Sono questi gli anni dell’accettazione del desiderio che tanto aveva criticato durante le crisi avute negli anni precedenti. Sono questi gli anni delle sue più grandi opere come  “Corydon” “La symphonie pastorale” , “Si le grain ne meurt” , “Les faux-monnayeurs”. In questi anni emerse anche il suo interesse verso problemi sociali e politici.

Una scrittura di sicuro molto più impegnata è chiaramente visibile nei testi scritti dopo alcuni viaggi all’estero, in cui Gide criticò aspramente il colonialismo. Parliamo di opere come “Voyage Au Congo” e Retour du Tchad”.

Il Premio Nobel

L’impegno sociale, la lotta contro le ingiustizie e i pregiudizi, lo stile estremamente sensuale quanto lucido, lo portarono a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1947. André Gide è stato uno degli autori più importanti di tutto il ‘900.

Attraverso i suoi libri possiamo ancora cogliere il dramma dell’uomo contemporaneo, diviso tra la libertà della propria espressione individuale e le convenzioni sociali.

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.