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Il primo disastroso volo del dirigibile Roma

Sembrava una nuvola scura, invece era un un dirigibile…” – è così che gli italiani dell’epoca ricordano l’apparizione del primo dirigibile tutto italiano: il Roma. 

Nei primi anni del ‘900 Celestino Usuelli, un alpinista, pioniere dell’aviazione e dirigibilista italiano, nonché rampollo della famiglia proprietaria della maison Borsalinodopo essersi distinto come pilota di pallone aerostatico, realizzando numerosi record, fu progettista dei dirigibili flosci serie Usuelli impiegati poi durante la prima guerra mondiale. 

Il suo laboratorio era situato a Bovisa, nella periferia di Milano, qui passò gli anni successivi al 1910, a costruire dirigibili.

Tra le sue costruzioni si ricordano l’U.3, dirigibile floscio del 1914, progettato per l’addestramento dei dirigibilisti, e l’U.4 progettato per la lotta ai sommergibili.

Tuttavia le sue creazioni si rivelarono dei fiaschi: L’U.1 e l’U.2 vennero trascinati dalla furia dei temporali mentre erano ormeggiati a terra, l’U.3 fu ritirato dall’attività prima dello scoppio della prima guerra mondiale dopo aver subito il medesimo destino dei due precedenti; l’U.4 fu utilizzato solo per sperimentazione, senza essere mai impiegato nelle operazioni militari; l’U.5 dopo aver effettuato 69 ascensioni, precipitò al suolo, era il maggio del 1918 e causò la morte dei cinque membri dell’equipaggio.

A causa di questo tremendo incidente, la società di costruzioni venne messa sotto accusa per la morte dei membri dell’equipaggio; anche se poi tutto venne ritirato, da quel momento in poi i dirigibili della serie U furono ritirati da tutte le operazioni militari.

L’incontro decisivo

Fu nel 1919 che Usuelli ebbe l’opportunità di far cambiare vento alle sue creature volanti: l’incontro con Umberto Nobile, Eugenio Prassone e Gaetano Arturo Crocco segnò un punto di svolta.

Umberto Nobile era un generale, esploratore,  ingegnere e accademico italiano, che dal 1919 fu anche direttore dello Stabilimento militare di costruzioni aeronautiche a Roma, e generale del Corpo del Genio aeronautico ingegneri dell’areonautica militare. 

Quest’ultimo, insieme a Crocco e Prassone, anch’essi pionieri nel campo dell’aeronautica, insieme ad Usuelli; progettarono il famoso dirigibile T34, chiamato Roma.

Il famoso dirigibile sarà totalmente diverso rispetto ai suoi predecessori grazie ad alcune migliorie operate da Nobile: le migliorie apportate consistevano in modifiche ai timoni; il telaio reticolare fu esteso lungo tutta la struttura del dirigibile in modo da potervi fissare direttamente i motori; vennero impiantati ben sei motori, montati a coppie lungo la chiglia.

Il dirigibile Roma venne acquistato per 165.000 dolori dall’esercito degli Stati Uniti. Il primo volo negli Stati Uniti avvenne il 15 novembre del 1921, dalla base di Langley in Virginia.

Dopo altri voli di prova però le prestazioni ottenute con i 6 motori vennero ritenute insoddisfacenti.
Fu pensato di sostituire i motori originali con i più potenti motori Liberty.

Un nuovo tremendo fiasco 

Il primo volo con le nuove modifiche avvenne il 21 febbraio del 1922, sempre dalla base di Langley.

A bordo vi erano 45 persone e durante il volo, quando si raggiunse la velocità di 90 Km orari, alle 14:19 il muso dell’aeronave collassò.
Il danno portò alla perdita del timone di quota, rendendo il Roma ingovernabile e incapace di riprendere quota.

In prossimità della base di Norfolk, ormai prossima al suolo, l’aeronave urtò una linea dell’alta tensione e a contatto con i cavi l’idrogeno prese fuoco causando un esplosione. Vi furono solo 11 sopravvissuti, gravemente feriti dal fuoco.

Dopo questo nuovo incidente, le cose non andarono meglio, ci furono altri esperimenti dei dirigibili ma tutti furono un fallimento, finché non si perse interesse per questo tipo di costruzioni all’inizio degli anni ‘40.