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Occupazione in Italia: saldo positivo nel primo semestre

Chiude in positivo il bilancio dell’occupazione in Italia nei primi sei mesi di questo anno.

Da gennaio a giugno 2021 l’Inps ha registrato oltre 3,3 milioni di attivazioni di rapporti di lavoro. Mentre sono state registrate quasi 2,4 milioni di cessazioni con un saldo positivo nel periodo per 925.408 unità.

Stando ai dati, dei 3,3 milioni delle attivazioni di rapporti di lavoro, la maggior parte sono state per contratti non standard, dunque le assunzioni a termine, le stagionali, in somministrazione. Mentre le assunzioni a tempo indeterminato sono state 552.440, il 16,63% del totale, alle quali vanno aggiunte le trasformazioni di contratto.

Il saldo tra nuove assunzioni e licenziamenti per i contratti di lavoro a tempo indeterminato è stato di 118.694 unità.

Dunque buone notizie per l’occupazione in Italia.

Bisogna però tenere presente che fino a giugno 2021 era in vigore il blocco dei licenziamenti per tutte le imprese.

A giugno del 2021 i lavoratori in cassa integrazione Covid sono scesi sotto la quota di un milione, dato che si registra per la prima volta dall’inizio della pandemia a marzo 2020.

L’Osservatorio Inps sul precariato calcola che i lavoratori in cassa integrazione nel mese di giugno 2021 siano stati 987.000 con una media di 65 ore per ogni lavoratore.

Mentre nel picco della prima ondata della pandemia, ad aprile 2020, sono stati messi in cassa integrazione Covid dalle aziende 5.620.000 lavoratori per una media di 107 ore a testa.

Le ore usate di cassa integrazione a giugno 2021, dunque, risultano essere poco più di un decimo di quelle del momento di massimo utilizzo dell’ammortizzatore, cioè a marzo 2020, durante la prima ondata della pandemia, quindi nettamente in diminuzione.

Dopo lo sblocco dei licenziamenti a giugno e con l’inizio dell’estate sono riprese le assunzioni di contratti a tempo determinato.

A beneficiare maggiormente, questa estate, della ripresa del lavoro a termine e del turismo sono i giovani e le donne, i cui volumi di assunzioni ritornano e anzi sono superiori ai valori pre-Covid.