Il 13 settembre ricorre la giornata mondiale della Sepsi, nota anche come World Sepsis day. Questo appuntamento ha lo scopo di aumentare la consapevolezza nell’opinione pubblica della Sepsi, patologia che genera morte e disabilità per milioni di persone ogni anno. La Giornata Mondiale della Sepsi è stata promossa dalla Global Sepsis Alliance, un’iniziativa incentivata da diverse organizzazioni allo scopo di sviluppare una maggiore conoscenza di questa malattia.
La Sepsi: eziologia del disturbo
La sepsi è una rara complicazione di un’infezione che può avere conseguenze gravi e letali. Tale patologia si caratterizza per una risposta infiammatoria eccessiva dell’organismo a un’infezione che danneggia tessuti ed organi, impedendo il naturale funzionamento. Senza una cura adeguata e in tempi rapidi, può condurre alla morte.
Uno studio diffuso dalla rivista The Lancet nel gennaio 2020, stima che l’impatto della sepsi nel 2017 sia stato di 48,9 milioni di casi con 11,0 milioni di decessi nel mondo. Una stima importante, riconducibile all’impatto delle popolazioni che vivono in aree con un indice socio-demografico più basso, per le quali i dati erano precedentemente mancanti.
Ogni anno, in Europa si riscontrano circa 700.000 casi di sepsi, dei quali almeno 1 su 5 con esito mortale.
Questo disturbo può colpire chiunque abbia contratto un’infezione, è più frequente in neonati, bambini, anziani e persone con malattie di lunga durata o croniche, o in presenza di condizioni mediche che indeboliscono il sistema immunitario.
Le persone ricoverate in ospedale, se reduci da un intervento chirurgico o sono sottoposte all’impianto di un dispositivo medico, come il catetere urinario o il catetere venoso, sono più esposte al rischio di sepsi. Più è lunga la degenza, maggiore è il rischio di svilupparla.
I sintomi della Sepsi
I primi sintomi del disturbo sono febbre alta o abbassamento della temperatura corporea, brividi, aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria. Se non si interviene immediatamente, la situazione può degenerare in tempi brevi.
Il ruolo dell’Oms nella prevenzione della patologia
Nel maggio 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato delle linee guida per migliorare la prevenzione, la diagnosi e la cura della sepsi. La risoluzione richiede che i governi migliorino le procedure e le politiche relative alla sepsi; sottolineando l’importanza della prevenzione dell’infezione e della limitazione della resistenza antibiotica. L’OMS sottolinea l’importanza dell’aumento della consapevolezza pubblica di questa patologia attraverso un’appropriata comunicazione dei sintomi, delle cause e dei possibili risultati.