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Henri è arrivato a New York, e l’ha fatto con un’entrata spettacolare a ciel sereno

Sono ore difficili per i cittadini americani che abitano lungo la costa est degli Stati Uniti:  l’uragano Henri impazza e ci sono già due vittime.

È di poche ore fa un video pubblicato sui social che annuncia l’arrivo dell’uragano anche nella città di New York. Nel filmato si vede l’esatto momento in cui un fulmine squarcia il cielo della megalopoli e da il via a raffiche di vento che superano i 100 chilometri orari, le sue piogge torrenziali e il muro d’acqua che sale dall’Oceano e flagella la costa nordorientale degli Stati Uniti, da Boston fino a Filadelfia.

Anche al sud la situazione fa paura: nello stato del Tennessee, precisamente nella contea di Humphreys, terrificanti alluvioni hanno già portato con sei due morti, bambini, e al momento si contano 40 dispersi. 

Il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, ha annunciato lo “stato di emergenza” – a causa dell’uragano Henri – negli stati interessati, comparendo anche in tv per aggiornare man mano i preoccupati cittadini.

Sono oltre 35 milioni gli americani che in queste ore sono a rischio inondazioni e a rischio blackout, con l’acqua che in diverse aree ha già raggiunto i 15 centimetri di altezza, fiumi e torrenti straripati e onde dell’Oceano alte oltre sei metri.

A causa di ciò, la polizia sabato sera ha dovuto  evacuare da Central Park circa 60 mila persone che assistevano al maxi concerto per celebrare il ritorno della Grande Mela alla vita normale, dopo oltre un anno di pandemia.

Il sindaco Bill de Blasio ha voluto a tutti i costi che lo show continuasse, ma la situazione  è degenerata subito dopo; il tutto ha attirato molte polemiche anche perché proprio qualche ora prima il suo rivale politico Andrew Cuomo (ancora per poche ore governatore dello stato di New York) aveva lanciato in tv un drammatico appello a restare a casa e a non prendere sottogamba l’arrivo di Henri.

In poco tempo si è dovuto affrontare disagi gravi per i cittadini: oltre mille voli cancellati, chiuse anche tutte le linee ferroviarie, locali e ad alta velocità, del corridoio tra la Grande Mela e Boston; vi sono stati problemi anche per la circolazione stradale, con molte vie di comunicazione chiuse per gli allagamenti.

Una situazione del genere non si vedeva da oltre trent’anni, quando nell’area di Long Island e nella regione del New  England l’uragano Bob si abbatté sulle coste di Massachusetts e Connecticut nel 1991 e l’uragano Gloria sferzò Long Island nel 1985.

Intanto molto più a sud a fare paura è anche l’uragano Grace, che ha fatto aumentare ad almeno nove il bilancio dei morti nello Stato messicano di Veracruz, mentre il numero dei dispersi resta fermo a tre.

Una lotta contro il tempo per i cittadini americani e le forze dell’ordine, proprio in queste ore stanno cercando di mettere in salvo più persone possibili e facendo evacuare intere aree che si trovano già in una situazione drastica a causa delle acque che sono salite pericolosamente.