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Marco Antonio: tra vita militare e Cleopatra

Il primo agosto del 30 a. c. è morto Marco Antonio presso Alessandria d’Egitto.

Quest’ultimo fu un abile politico e generale romano nell’ultimo periodo della Repubblica.

In giovane età, Marco Antonio lasciò Roma e si diresse in Grecia per studiare retorica. Tuttavia, questi studi non lo appassionarono e si arruolò nelll’esercito del proconsole Aulo Gabino.

Sul campo si distinse magnificamente tanto che presto divenne comandante della cavalleria.

Dunque, che tipo era Marco Antonio?

Secondo le fonti di Plutarco, emerge una figura di  coraggioso e vigoroso combattente ma anche di uomo dissoluto tanto da avere relazioni sia con prostitute che con donne aristocratiche.

Il suo amore più grande che gli fu fatale fu quello per Cleopatra.

Infatti, per lei, Marco Antonio si trasferisce nella sua corte lasciando Ottavia, sorella di Ottaviano.

Inoltre, egli concederà all’amata anche porzioni del territorio romano.

A causa di ciò il senato romano decise di muovere guerra a Cleopatra, affidando il comando della spedizione a Ottaviano.

Lo scontro si ebbe sulle coste occidentali della Grecia nella battaglia d’Anzio.

Ma quali furono le circostanze che portarono alla morte del coraggioso condottiero?

Marco Antonio ascoltò la falsa notizia del suicidio di Cleopatra e di conseguenza il primo agosto nel 30 a. c. si suicida con la propria spada.

Dopo la morte di quest’ultimo, la regina Cleopatra cercherà di accattivarsi le simpatie di Ottaviano invanamente.

Pertanto, sarà costretta al suicidio anche lei.

La regina Cleopatra si suicidò attraverso il morso di un serpente velenoso.

Di conseguenza, il regno d’Egitto sarà provincia romana e il senato decreta la damnatio memoriae per Marco Antonio, ovvero si stabilì di eliminare ogni ricordo di tale personaggio, come epigrafi, ritratti, documenti e iscrizioni.

Un provvedimento che consisteva in una vera e propria condanna all’oblio.

A tal proposito, si ricorda che il noto condottiero fu il primo personaggio romano che ricevette tale provvedimento dal senato romano.