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Servizio di leva: l’Italia lo abolisce il 1 Luglio 2005

Gli ultimi costretti a portare la divisa saranno i ragazzi del 1985 e con loro la “naja”, cioè il servizio di leva militare, scompare.

Era il 1 luglio 2005, data in cui venne pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge 30 giugno 2005, n.115 che poneva termine, in Italia, al servizio militare obbligatorio, sostituito dalla leva volontaria.

Una legge che, per inciso, non abrogava la leva obbligatoria (servirebbe una modifica costituzionale) ma la sospendeva soltanto. Prevedendola solo “in caso di guerra o di particolari casi di crisi“.

Prima di questa data, tutta la popolazione di genere maschile, al compimento del 18° anno d’età, era tenuta a sostenere la visita medica di leva. Qualora fossero stati giudicati idonei, avrebbero dovuto prestare, per circa un anno, servizio obbligatorio in esercito, marina o aeronautica. Diversamente, era possibile optare per il servizio civile, dichiarandosi obiettore di coscienza per motivi di salute, familiari o religiosi.

Il servizio di leva venne istituito con la nascita del Regno d’Italia, e successivamente confermato con la nascita della Repubblica italiana. È stato in vigore dal 1861 al 2004, per 143 anni. Una modifica importante ed esemplare si era già avuta con la legge n. 380 del 20 ottobre 1999, che aveva introdotto la possibilità di arruolare le donne nelle Forze Armate.

Per assicurare il mantenimento dell’organico di Esercito, Marina ed Aeronautica, il Senato prevedeva che, a partire dall’anno successivo, i giovani che ambissero ad arruolarsi nelle forze di Polizia, avrebbero trascorso un anno nelle forze armate. In pratica, sarebbe stato necessario svolgere un anno di naja, retribuito 850 euro al mese, che sarebbero diventati 980, dopo il primo trimestre.

Il Servizio di Leva: La naja 

La leva obbligatoria è nota anche come naja. Questo, perché?
Il termine fu usato per la prima volta durante la Prima Guerra Mondiale, nel territorio veneto. In dialetto veneto “te-naja” assume un valore dispregiativo di tenaglia, morsa, stretta. Questo voleva sottintendere che la persona veniva allontanata, forzatamente, dai propri cari per sottomettersi alle autorità militari.