La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra l’8 Giugno di ogni anno, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro. Costituisce l’occasione per riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci e il dovere che incombe su ognuno di noi e sulla collettività mondiale di interagire con gli oceani in modo sostenibile, affinché siano soddisfatte le attuali esigenze, senza compromettere quelle delle generazioni future.
La Giornata internazionale degli oceani giunge nel 2021 alla sua 13esima edizione. Il tema dell’edizione 2021 è “Life & Livelihoods” ovvero Vita e Mezzi di sussistenza. Questo evento annuale affronta, anno dopo anno, temi cruciali sui quali ognuno di noi dovrebbe interrogarsi.
Al dibattito intervengono numerosi partner istituzionali, leader internazionali, scienziati, celebrità, ma anche imprenditori e gente comune.
Per garantire un futuro alle nostre acque e a chi le abita, è necessaria un’azione ampia e su più fronti. Gli oceani coprono oltre il 70% del Pianeta e svolgono un ruolo essenziale per la salute della Terra. È stimato che tra il 50 e l’80% di tutta la vita sulla terra si trovi sotto la superficie degli oceani e che quello esplorato dall’uomo sia meno del 10%.
Le piccole piante marine, che costituiscono il fitoplancton, rilasciano la metà di tutto l’ossigeno dell’atmosfera attraverso la fotosintesi.
Gli oceani rappresentano il 96% di tutta l’acqua sulla superficie terrestre, il resto è acqua dolce di fiumi, laghi e ghiacciai. L’oceano, inoltre, assorbe circa il 25% delle emissioni di CO2 che le attività umane emettono in atmosfera ogni anno, riducendo notevolmente l’impatto di questo gas ad effetto serra sul clima.
Oltre 3 miliardi di individui dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il proprio sostentamento. Eppure, ci sono studi che affermano che tra 30 anni, se le politiche non cambieranno, nell’Oceano ci sarà più plastica che pesce.
A livello globale, il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere è stimato di 3.000 miliardi di dollari l’anno o circa il 5% del PIL mondiale. Le attività umane, compreso l’inquinamento, l’impoverimento delle quantità pescate e la perdita di habitat costieri, impattano sulla salute degli oceani per circa il 40%.
Storia della Giornata degli oceani
Nata nel 1992 nel corso del Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro, la Giornata mondiale degli oceani viene istituita dall’Onu per fare luce sulla fragilità dell’ecosistema oceanico. La dichiarazione della Giornata mondiale degli oceani vede la luce durante un evento organizzato dall’Oceans Institute of Canada e supportato dal Governo canadese.
Il pianeta blu divenne argomento di dibattiti con esperti internazionali e opinion leader. Così, nel 2008, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, guidata ancora dal Canada, ha fissato la data dell’8 di giugno.
Educare e coinvolgere sull’importanza dell’oceano per il nostro pianeta, la nostra salute, il nostro futuro è anche l’obiettivo de IOC-UNESCO. La commissione ha organizzato un evento nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare, per lo Sviluppo Sostenibile.
L’evento si chiamerà “Tra passato e futuro: verso la Generazione oceano” e si terrà in Sardegna, sull’isola de La Maddalena, dalle ore 9.00 alle 20.00. Sarà fruibile interamente online, sul canale dedicato.
Durante UNWOD 2021 si susseguiranno tavole rotonde e discorsi che pongono l’attenzione sulla salvaguardia della biodiversità. Verranno anche riportate le ultime scoperte oceaniche, e sarà ricordato che l’interconnessione tra l’oceano e i suoi ecosistemi ha un impatto immediato sulla vita di tutti.
Cosa fare per ridurre l’inquinamento dei mari e degli oceani?
Innanzitutto è di fondamentale importanza ridurre gli sprechi, rinunciando all’uso di plastiche monouso ed impegnarsi fin da subito con progetti di pulizia degli oceani e delle spiagge dalle plastiche, consultabili nell’archivio di Energy4Blue.
Partire dalle piccole abitudini quotidiane e sensibilizzare quante più persone possibili può fare davvero la differenza.
“Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando diciamo: mare? Diciamo l’immenso mostro capace di divorarsi qualsiasi cosa, o quell’onda che ci schiuma intono ai piedi? L’acqua che puoi tenere nel cavo della mano o l’abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una parola sola o in un sola parola tutto nascondiamo?”
(Alessandro Baricco)