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28 maggio: Giornata Mondiale del Gioco

Oggi, 28 maggio, in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale del Gioco. L’idea della ricorrenza è di Freda Kim, presidente dell’ITLA (Associazione Internazionale delle Ludoteche).

Questa proposta è stata accettata nel 1998 e le Nazioni Unite hanno fissato la data.

Quest’anno, per festeggiare il periodo post quarantena e la riapertura, la riconquista degli spazi.

Ci si impegna ad insegnare ai bambini un nuovo modo di socializzazione basato su nuovi modi di socializzazione e con attività motorie.

Questa metodologia mira a ricordare i giochi di una volta, quelli di quartiere che prevedono il distanziamento sociale non come imposizione, ma come regole.

Questa proposta serve per ripristinare le relazioni sociali un po’ dimenticate per la tecnologia, un po’ per il periodo difficile di Pandemia.

Di questo progetto fa parte il “rispolverare” alcuni dei giochi che hanno fatto parte del patrimonio culturale italiano per generazioni.

Ad esempio, la “Campana” non serve solo a saltare in sequenza su delle caselle disegnate con il gessetto, ma ad esaltare la coordinazione motoria, imparare le distanze.

Con “un due tre stella”, invece, si assimila il concetto di prima, dopo, avanti e indietro.

Perché nasce la Giornata Mondiale del Gioco?

L’articolo 31 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia (CRC) riconosce il diritto del bambino al riposo e al tempo libero, e di impegnarsi in attività ludiche e ricreative, adeguate all’età del bambino.

Tuttavia il diritto al gioco è uno dei diritti più trascurati di un bambino, perché per molti bambini, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, il lavoro minorile, il lavoro domestico riducono il tempo disponibile per il gioco.

Flash mob nazionale in 9 città

In 9 città italiane, oggi alle ore 17:00,  ci sarà in contemporanea un Flash Mob organizzato dal progetto Ip Ip Urrà. 

In tutte le piazze, parchi, quartieri delle città che hanno aderito al progetto (Bergamo, Firenze, Genova, Lecce, Messina, Moncalieri, Napoli, Pioltello, Roma), gli adulti e i bambini manderanno un messaggio  per il diritto allo spazio urbano e al gioco di un’infanzia duramente colpita dal lockdown.

L’associazione Chi rom e chi no di Scampia ha il fine di promuovere un modello di architettura della città dove i bambini e gli adolescenti possano sentirsi parte di quel territorio per concretizzare i propri sogni, le proprie passioni.

Invece, a partire dalle 16:00, i bambini che frequentano il centro socio-educativo di Maregrosso, occuperanno simbolicamente la piazza principale della città con i loro colori e con un allegro girotondo.

All’iniziativa ha aderito l’assessorato alle Politiche Sociale e del Volontariato della Città di Messina per promuovere il progetto per il contrasto della povertà educativa minorile.