Se lavarsi i denti o masticare diventano due azioni dolorose forse potresti avere la nevralgia del trigemino. Questa nevralgia è una sindrome cronica, un disordine neuropatico che si manifesta con dolori lancinanti nelle aree del volto innervate dal quinto nervo cranico ovvero occhio e fronte, mandibola, mento e parte superiore della guancia.
L’importanza della risonanza magnetica
Ma come fare per diagnosticarla? Secondo le nuove linee guida della European Academy of Neurology l’unico esame per capire bene la malattia è la risonanza magnetica. Le cause che scatenano questo disturbo possono essere molteplici. Potrebbe trattarsi di una semplice compressione del nervo oppure altre malattie come tumori, sclerosi multipla ed infezioni da Herpes zoster.
I vari tipi di nevralgia del trigemino
Gli esperti infatti fanno una distinzione della malattia a seconda della causa scatenante: NT idiopatica, se non ci sono cambiamenti morfologici della radice nervosa. Parliamo di NT classica quando invece abbiamo una compressione neurovascolare e dunque cambiamenti morfologici della radice. Infine, stiamo parlando di NT secondaria quando il disturbo è collegato ad un’altra patologia neurologica, come la sclerosi multipla.
Il trattamento
Lo specialista di solito predispone come cura un trattamento a base di farmaci antiepilettici e reidratazione. Anche gli oppiacei e gli antidolorifici possono portare ad alleviare il dolore. In generale però le cure sono solo devolute a calmare il dolore neuropatico e in molti pazienti hanno ottimi effetti. Ci possono essere casi in cui il paziente non risponde ai medicinale e quindi sarà necessario l’intervento chirurgico.
Nevralgia del trigemino: intervento chirurgico
L’intervento chirurgico infatti è il miglior modo per andare ad eliminare le cause che scatenano la nevralgia. Attraverso la decompressione microvascolare e la neuroablazione, si agirà direttamente sui vasi sanguigno che comprimono il nervo.
In ogni caso è possibile guarire dal disturbo. La cosa fondamentale, come in tutte le malattie, è non trascurare i sintomi e cercare di diagnosticare quanto prima possibile il disturbo in modo che il dolore non diventi troppo forte e che possa risolversi già solo con la cura farmacologica.