E’ caos migranti a Ceuta, enclave spagnola in Marocco, per l’arrivo di circa 8000 persone in meno di tre giorni. La Spagna ha subito schierato l’esercito e rimandato indietro la metà. E’ la prima volta che il governo spagnolo deve gestire un alto numero di migranti arrivati tutti insieme in un territorio di circa 85.000 abitanti dopo aver superato confini blindati.
Tutto è nato quando nella notte tra sabato e domenica le guardie di frontiera di Rabat hanno smesso di pattugliare. Tantissime persone hanno quindi iniziato a valicare i confini che dividono le spiagge marocchine e quelle di Ceuta. Il caos migranti è iniziato proprio così. C’è stato chi c’è riuscito a nuoto o con un canotto, qualcuno invece ha provato ad arrampicarsi sulle scogliere. Alcune persone sono morte prima di riuscire ad arrivare in territorio spagnolo.
Il governo centrale spagnolo ha elaborato un piano di emergenza che comprende militari schierati nei punti critici e più di 200 uomini della Guardia Civil mandati come rinforzo. Le espulsioni sono immediate. Infatti, circa la metà dei migranti arrivata in Spagna è stata già rimandata indietro. Il premier Pedro Sánchez ha dichiarato:” E’ una grave crisi per la Spagna e per l’Europa. Il paese agirà con fermezza di fronte a qualsiasi sfida e circostanza.”
Il comportamento delle autorità marocchine non ha colto di sorpresa gli spagnoli. Alcuni sospettano che in realtà sia solo una ritorsione di Rabat per la decisione del governo spagnolo di consentire il ricovero in un ospedale iberico di Ghali Brahim, leader del movimento per l’indipendenza del Sahara Occidentale. Ghali è considerato nemico del Marocco. Il governo spagnolo smentisce qualsiasi tipo di legame tra i due fatti. L’ambasciatrice di Rabat a Madrid, Karima Benyaich ha detto: “Ci sono atti che comportano delle conseguenze e bisogna accettarle”. Poco dopo, l’ambasciatrice è stata richiamata in patria per consultazioni.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, sostiene invece: “L’Unione europea è solidale con Ceuta e la Spagna. Abbiamo bisogno di soluzioni europee comuni per gestire le migrazioni. Possiamo raggiungere questo obiettivo se raggiungiamo un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione.”