Settantadue anni fa finiva tragicamente l’incredibile avventura del Grande Torino. Il 4 maggio 1949 alle 17:05 l’aereo che trasportava la squadra insieme ad alcuni tecnici, dirigenti e giornalisti si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga causando ben 31 vittime. La tragedia di Superga è stato uno degli avvenimenti italiani più dolorsi del ‘900.
La partita amichevole contro il Benfica
In quel tragico giorno si interremopeva la sequenza trionfale del Torino, che dal 1942 al 1949 riuscì a vincere una Coppa Italia e ben cinque scudetti consecutivi. Stiamo parlando di una delle squadre di giocatori più forti della storia del calcio europeo.
I giocatori stavano rientrando a casa da una trasferta a Lisbona, per partecipare alla partita contro il Benfica, concordata tra il capitano della squadra portoghese Ferreira e Mazzola. L’incontro amichevole, tenutosi il 3 maggio 1949 all’Estádio Nacional di Lisbona, finì con la vittoria della squadra portoghese. I giocatori non sapevano che quella sarebbe stata la loro ultima partita.
La tragedia di Superga: l’incidente
Il 4 maggio 1949 l’intera squadra del Torino salì su un trimotore I-Elce per tornare a casa. Le condizioni meteo però non erano ottime, pioveva e c’erano forti raffiche di libeccio. Il pilota perse il contatto con la stazione radio alle 16:59. In seguito, dopo solo pochi minuti ovvero alle 17:05 l’aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, sui colli torinesi. Le trentuno persone presenti sull’aereo morirono sul colpo.
L’elenco delle vittime
A perdere la vita furono i giocatori Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Giulio Schubert, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso e Danilo Martelli. Sull’aereo morirono anche i due allentatori Leslie Levesley ed Egri Erbstein.
Tra le vittime i dirigenti Ippolito Civalleri, Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti, il membro dello staff Ottavio Cortina e i tre giornalisti Luigi Cavallero, Renato Tosatti e Renato Casalbore. Tuttavia non si salvarono neanche i membri dell’equipaggio Celeste Biancardi, Antonio Pangrazi, Perluigi Meloni e Celeste D’Inca.
La tragedia di Superga: i funerali
I funerali delle vittime si svolsero il 6 maggio nel Duomo di Torino. Circa 600.000 persone si riversarono per le strade del capoluogo piemontese per partecipare al corteo e dare l’ultimo saluti ai loro giovani eroi. Ai funerali parteciparono anche Giulio Andreotti e Ottorino Barassi, presidente della FIGC.
Alcuni resti dell’aereo e alcuni oggetti ritrovati nello schianto come delle valigie appartenti alle vittime sono conservate al Museo del Grande Torino, inaugurato il 4 maggio 2008. Ancora oggi numerosi tifosi della squadra granata si precipitano proprio lì, davanti a quella basilica, per non dimenticare i loro eroi. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stato proprio il destino a sconfiggere gli Invincibili.