Al Ministro dell’Interno Dott.ssa Luciana LAMORGESE
Al Capo della Polizia Prefetto Franco GABRIELLI
Oggetto: Polizia di Stato – Scorrimento graduatorie concorsi.
Gentile Ministro,
l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti Le scrive, per richiamare la Sua attenzione su una questione che ormai da troppo tempo sta arrecando danni non solo al personale della Polizia di Stato ma, conseguentemente, ha fortemente condizionato anche il normale funzionamento di questa importantissima Istituzione.
Nel merito ci riferiamo alla tematica dei concorsi interni per accedere ai vari ruoli della Polizia di Stato, che, a causa dell’attuale eccezionale momento, si è complicata ancora di più di quanto già non fosse. Di fatto, l’emergenza sanitaria in atto già alcuni mesi ha dato, per così dire, il colpo di grazia alla situazione concorsuale interna alla Polizia di Stato, che negli ultimi anni ha subito notevoli ritardi.
Tutto ciò ha avuto come inevitabile conseguenza, lo svuotamento delle piante organiche dei diversi ruoli della Polizia di Stato, arrecando non solo un apodittico danno al personale dipendente, a cui è stata sostanzialmente tolta la possibilità di fare carriera, ma, come è facile comprendere, arrecando anche un danno alla piena efficienza di questa Amministrazione.
Orbene, il provvedimento legislativo del riordino delle carriere di maggio 2017, e i successivi provvedimenti di correttivi al riordino in argomento, hanno affrontato il tema in questione, andando a normare specifici concorsi in via transitoria, al fine di ripianare gli organici del ruolo dei commissari, degli ispettori e dei sovrintendenti.
In specie è stato normato che, con cadenza regolare, dovevano essere banditi tutta una serie di concorsi in relazione al dovuto e necessario ripianamento degli organici previsti per legge. Ora, come già sopra osservato, le procedure concorsuali, a causa dell’emergenza covid 19, hanno subito un forte rallentamento, se non addirittura una vera e propria paralisi, e francamente, non necessita ulteriormente sottolineare che tutto ciò avrà delle ricadute negative sull’intero apparato sicurezza.
In considerazione di quanto sopra esposto, questa Organizzazione Sindacale ritiene opportuno porre alla Sua autorevole valutazione, un modo per cercare di uscire da questa impasse, ci riferiamo nella fattispecie ad una possibile azione derogatoria, visto la particolare situazione emergenziale, in grado di far
scorrere tutte le graduatorie dei concorsi dei vari ruoli (commissari, ispettori, sovrintendenti ed agenti) recentemente svolti.
La soluzione sopra prospettata, avrebbe non solo il vantaggio di accelerare la definizione delle varie procedure concorsuali previste per norma, andando così a recuperare il notevole tempo perduto, ma avrebbe anche il palese vantaggio di poter immettere nei vari ruoli superiori, personale già risultato idoneo, ma non vincitore, e quindi con un tale bagaglio professionale, già acquisito nel tempo, che tornerebbe molto utile alla piena efficienza dell’apparato Polizia di Stato, per non parlare degli evidenti risparmi di spesa pubblica che in questo specifico momento non è certamente da sottovalutare.
Concretamente ci riferiamo ai seguenti concorsi:
436 posti per Vice Commissari della Polizia di Stato indetto il 12 aprile 2019. Un concorso interno, rivolto alle qualifiche apicali del ruolo degli Ispettori della Polizia di Stato, in cui l’esame dei titoli maturati dal candidato lungo il percorso della propria carriera, aveva un peso importante nella valutazione finale, ma che, a causa delle tantissime inesattezze perpetrate dagli Uffici Matricola sparsi sul territorio, nonché a cagione di inaspettati atteggiamenti arbitrari posti in essere dalle Commissioni esaminatrici, si sono poste in essere delle vere e proprie ingiustizie nei confronti dei 782 candidati risultati idonei ma non vincitori. Giova anche sottolineare che a tali candidati rimangono ancora pochi anni di servizio, in quanto si avviano all’ultima fase della loro carriera per poi andare in pensione, quindi lo scorrimento completo di tale graduatoria, consentirebbe all’Amministrazione di poter sfruttare la loro inconfutabile professionalità, e allo stesso tempo si darebbe loro quel giusto premio dopo tanti anni di onorata carriera;
501 posti per Vice Ispettore della Polizia di Stato indetto nel novembre del 2017. Invero tale concorso interno è stato già oggetto di ampliamento ma purtroppo rimangono ancora esclusi un ultimo esiguo numero di candidati risultati idonei ma non vincitori, appena 154 giovani colleghi. Lo scorrimento completo di tale graduatoria, oltre ad andare a rimpinguare un organico che negli anni è stato depauperato in modo drastico, consentirebbe di andare a premiare la professionalità e la competenza dimostrata non solo durante la vita professionale ma anche in fase di concorso;
614 posti per Vice Ispettore della Polizia di Stato indetto il 31 dicembre 2018. Un concorso interno, già concluso, per il quale sarebbe opportuno scorrere in modo completo la graduatoria, per gli stessi motivi del concorso dei 501 Vice Ispettori di cui sopra;
263 posti per Vice Ispettore della Polizia di Stato, indetto il 31 dicembre 2018. Appare quasi superfluo ribadire che per questo concorso interno, vale lo stesso ragionamento fatto per i concorsi dei 501 e dei 614 Vice Ispettori della Polizia di Stato, in quanto anche questa selezione concorsuale rientra tra quelle previste dalla fase transitoria di maggio 2017, ma che a differenza delle precedenti, non essendosi ancora conclusa, nel caso in specie se ne chiede l’ampliamento a 1586 posti, e cioè per il totale dei rimanenti candidati idonei, attraverso una procedura semplifica per superare la questione relativa agli esami orali che ancora non hanno effettuato a causa dell’emergenza sanitaria;
455 idonei con riserva, in riferimento al bando di concorso per 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato indetto nel maggio 2017, seppur non riguarda una procedura concorsuale interna, riteniamo doveroso evidenziare la vexata quaestio. L’esigenza di sanare tale vicenda irrazionale, a tratti surreale, trova la sua scaturigine in una vera e propria ingiustizia perpetrata a danno degli aspiranti poliziotti. In breve, appare opportuno fare una piccola digressione per una migliore comprensione del problema. Un anno dopo l’uscita del bando di concorso per 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato di maggio 2017, viene riaperta la graduatoria che per scorrimento prevede l’assunzione di ulteriori 1851 Allievi Agenti di P.S., ma nel febbraio 2019, con l’allora Governo in carica, passa una norma che cambia le regole del gioco, per cui il requisito anagrafico scende a 26 anni non compiuti, mentre il titolo di studio viene elevato al diploma. In considerazione di ciò, come è facile comprendere, cambiando le norme in corso d’opera, i 455 idonei con riserva, che precedentemente, secondo il bando originario, avevano tutte le carte in regola per fare i poliziotti, non hanno potuto usufruire dello scorrimento per mancanza di requisiti. L’illogicità della situazione venutasi a creare è talmente evidente che, a nostro modesto parere, appare ragionevole restituire giustizia a dei giovani ragazzi che aspirano ad entrare a far parte dell’Istituzione Polizia di Stato.
L’U.S.I.P. è perfettamente consapevole che l’emergenza sanitaria in corso, e i conseguenti risvolti economici, al momento rappresentano le questioni fondamentali del Paese, ma allo stesso tempo questa Organizzazione Sindacale è anche consapevole che gli appartenenti alla Polizia di Stato fanno parte di quelle categorie che, soprattutto in questa particolare situazione, sono state sempre in prima linea, senza mai risparmiarsi, senza mai tirarsi indietro, e tutto ciò, francamente, non può essere solo ricompensato con una pacca sulle spalle.
Invero, per dirla tutta, siamo anche un po’ stanchi di essere ripagati con la solita retorica degli eroi; gli appartenenti alla Polizia di Stato sono donne e uomini in carne ed ossa che fanno sempre il proprio dovere, nonostante tutti i problemi che possono avere tutti i comuni mortali, ma proprio per tale motivo sarebbe ora che venissero ricompensati non con vane parole ma con fatti concreti
Onorevole Ministro, per concludere, l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti è certa che la Sua sensibilità, oltre a quella già dimostrata dal Capo della Polizia in merito a tali questioni, cogliendo nel giusto modo questo amaro sfogo, saprà dare un’impronta importante alla ricerca di idonee soluzioni normative, di guisa che le parole di elogio trasformandosi in fatti concreti, sapranno finalmente restituire dignità professionale e venire incontro alle aspettative delle tantissime donne e uomini della Polizia di Stato.
Con i segni della più elevata stima.
Il Segretario Generale U.S.I.P. Vittorio Costantini .