Le problematiche affrontate sono costantemente numerose. Il periodo è molto delicato, il Covid-19 sembra essere un incubo senza fine, non si scorge ancora la luce presente alla fine del tunnel. Inoltre, come se non bastasse, altri problemi, forse minori o forse no, sono sempre presenti: la lora presenza è eclissata dalla pandemia, ma si celano sempre alle spalle di quest’ultimo. Per l’Afghanistan, infatti, si prospettano tempi ardui, una notizia può cambiare alcune scelte future.
Il nuovo presidente degli USA, Joe Biden, ha preso una decisione di una portata importante: attraverso un annuncio, ha intenzione di ritirare le truppe americane da una guerra storica. Uno degli emblemi di questa battaglia “ventennale” è sicuramente l’attacco dell’11 settembre sul suolo USA. Ma questo è soltanto uno dei tanti attentati di Al Qaeda, seppur significativo. Se il presidente americano dovesse davvero realizzare questa disposizione, quali scenari si potrebbero aprire? Quante incognite potrebbe originarsi?
Nonostante ciò, i talebani, dal canto loro, sperano nella salvaguardia dei concordati decetati con Trump, ex presidente USA nel febbraio 2020, contemplanti la data del ritiro al prossimo primo maggio. Questi quattro mesi, diversi da ciò che fu stabilito, sono identificati come una trasgressione delle intese.
Questo, dunque, è stato considerato dai talebani un vero e proprio “tradimento”, una nuova minaccia incombe sul popolo americano. Comunque, alcuni colloqui governativi sembrano essere in crisi, ci si augura soltanto che le conseguenze non siano eccessivamente tragiche.
La sensazione è che la minaccia talebana possa intensificarsi, un’eventuale successo potrebbe implicare la cancellazione delle numerose conquiste della società civile, riscosse negli ultimi anni. A Bruxelles, nella giornata odierna, andrà in scena una riunione con la Nato, il tema sarà lo scioglimento di questo fitto aggrovigliamento. Anche il nostro paese, la nostra Italia, pare essere coinvolt in questa vicenda. Nel corso della storia, il contingente italiano, infatti, era dei più numerosi in Afghanistan.
Tra le tante spinose incognite resta quella della presenza dei jihadisti stranieri nel Paese. I talebani hanno tentato di tutto per espellerli. Sul terreno, però, la realtà è assolutamente differente. Il rischio è lampante e il timore è smisurato: l’Afghanistan può tornare ad essere la base operativa del jihadismo mondiale con conseguenze ancora tutte da valutare. Quale sarà l’epilogo di questo inquietante avvenimento?