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Donne e videogiochi; il paradosso che prende vita

Donne e videogiochi un accostamento apparentemente atipico, quasi inverosimile eppure stranamente esistente. Pare che il 47% dei gamers sia costituito da donne, ma nonostante questa forte presenza femminile il mondo dei videogiochi resta tenacemente ancorato a un immaginario machista.

Crolla anche lo stereotipo secondo il quale i maschi giocherebbero meglio delle femmine ai videogiochi. Le giocatrici sono spesso prese di mira e additate come incompetenti, poichè nell’immaginario collettivo l’universo femminile è esclusivamente interessato a trucchi e vestiti. È pur vero però che le donne ci dedicano meno tempo a questa attività, mentre i maschi quasi ne abusano.

Secondo uno studio pare che le ragazze che nella loro adolescenza si sono dedicate a questo passatempo abbiano intrapreso poi in futuro studi universitari come Fisica, Tecnologia, Ingegneria o Matematica.

Molte volte cominciano ad approcciarsi al mondo dei videogiochi sin dall’infanzia, magari osservando il proprio fratello giocarci per poi condividere assieme a lui questa passione. Oppure una volta adolescenti esse vi si approcciano per avvicinarsi agli interessi del proprio partner e per non sentirsi escluse da questo mondo. Mondo non troppo maschile, ma piuttosto maschilista. Purtroppo non tutti i ragazzi sono pronti ad accettare che il pubblico femminile possa avere questo tipo di passione.

Stesso all’interno dei videogames l’universo donna sembra aver preso il sopravvento oltre a personaggi maschili oramai non esiste più solo e unicamente lo stereotipo della donzella in pericolo e da salvare ma ci sono vere e proprie eroine con una grande personalità e carattere.

le donne e i videogiochi un amore insolito ma reale, che non si limita solo a The Sims o a Puzzle Bobble, ma ci sono un sacco di ragazze che apprezzano anche una sparatoria di Uncharted 4 o un livello di Doom.

Ogni cambiamento però porta con sè delle polemiche. Questi mutamenti demografici nel mondo dei videogiochi hanno generato attrito da parte di quei veterani che si ritengono i veri giocatori.