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Sport, “volée” del padel e “smash” al tennis

Da secoli, forse millenni, persino un arco temporale maggiore, esistono alcuni sport più illustri, altri, invece, quasi estranei alla mente dell’uomo. Non ci sono, infatti, soltanto il calcio, lo sport più apprezzato e gradito in Italia, il basket o la pallavolo. Negli ultimi cinque anni uno in particolare ha subito una forte crescita in territorio italiano, dove il numero dei campi è cresciuto di oltre l’800%, superando quaota 1200 durante il corso dello scorso anno. Intuito di quale attività si tratta? Il suo nome è padel, uno sport di palla con derivazione tennistica.

Ogni giorno esso incanta ed attrae sempre più individui, con la diffusione repentina di competizioni di generi differenti, in quasi tutte le regioni della penisola. Possiede sembianze simili al tennis, ma le caratteristiche non sono le medesime. Molti principianti, infatti, gettano subito la spugna per le difficoltà riscontrate, spesso legate alle dimensioni del campo o al rimbalzo della palla. Nonostante le possibili complessità, si può migliorare rapidamente, con una buona conoscenza delle regole basilari e con un costante allenamento.

Con un tuffo nel passato, anche se non troppo, agguantando i suoi “antichi” albori, il padel venne alla luce in un modo alquanto bislacco, piuttosto singolare, considerando con precisione gli eventi. Nel 1969 Enrique Corcuera, difatti, ebbe intenzione di edificare un campo da tennis nella propria abitazione, ma parte dei muri, adiacenti allo spazio disponibile, ostacolorono il piano del messicano. Nella sua mente, però, cominciò a navigare l’idea di sfruttare questi muri e considerarli come parte integrante del gioco stesso. Niente di più, niente di meno, un’idea semplice e coincisa: da questa idea atipica e stravagante nacque uno degli sport più affascinanti ed intrigante dell’intero globo.

Esso attualmente spopola in America Latina, soprattutto in Argentina; in terra europea, ha trovato il suo terreno fertile in Spagna, Portogallo e Svezia. In Italia, invece, agli inizi dell’anno venturo, si sono contati più di 830 strutture ed un numero di campi che si aggira intorno ai 1860 campi. Costabissara, in provincia di Vicenza, fu il teatro della costruzione del primo campo italiano da padel; la propagazione nei luoghi limitrofi non è stata complicata. Città come Milano, Roma e Palermo stanno puntando su questo sport, decidendo di investire sempre più nella realizzazione di nuovi campi, per il numero crescente di adesioni.

Il regolamento del padel non è eccessivamente complesso, ma è fondamentale rispettarlo. Due sono i giocatori in campo, disposti in posizione diagonalmente opposta all’area di battuta dell’avversario; la palla deve essere fatta rimbalzare prima di poterla colpire. Le battute si alternano, cominciando dalla parte posteriore destra di colui che riceve, e successivamente dalla parte posteriore sinistra. La palla non può, dunque, toccare al volo le pareti situate nella parte di campo opposto. I giocatori hanno, però, la possibilità di respingerla a “volée“, una sorta di colpo a volo; possono, inoltre, colpire con la palla le pareti del proprio campo e respingerla oltre la rete.

Il punteggio è identico a quello del tennis. Una coppia serve e l’altra riceve. Sarà il sorteggio a stabilire quale coppia comincerà col servire e quale invece, di conseguenza, inizierà rispondendo. Si ottiene ciascun punto quando la palla tocca a volo le pareti del campo rivale, la “magliametallica e rimbalzi per due volte sul pavimento.

È uno sport avvincente ed intrigante, oltre ad essere importante per gli effetti che produce: migliora, infatti, la forma fisica e mentale, favorendo anche la socializzazione. Non è mai troppo tardi per conoscere il padel e diventare poi ottimi giocatori. Guai però a sottovalutarlo o addirittura a paragonarlo al tennis: due atti sacrilegi non apprezzati dagli interpreti di questo gioco!