Riportata alla luce per un caso fortuito una statuetta di 3000 anni nel sito archeologico di Olimpia. Ebbene sì, il maltempo non è piacevole quasi per nessuno eppure, qualche volta, può fare doni inaspettati. Ciò è proprio quanto successo straordinariamente in Grecia.
A causa delle piogge torrenziali, infatti, è riaffiorata dal terreno del sito una piccola statuetta che avrebbe tra i 2500 e i 3000 anni. La statuetta votiva, un piccolo toro di bronzo, è stata ritrovata nei pressi del tempio di Zeus e dell’Altis, recinto sacro e nucleo del santuario.
Il caso ha voluto che il fortuito ritrovamento si verificasse nel corso di una visita da parte della delegazione del Ministero della Cultura greco. Lo stesso ministero ha rilasciato, poi, una dichiarazione dopo il ritrovamento straordinario.
Secondo la ricostruzione, la statuetta sarebbe stata notata poiché i giorni di pioggia: “hanno fatto spuntare uno dei corni fuori dal terreno“.
Aggiunge il delegato: “la scoperta fortuita del piccolo oggetto intatto è stata fatta vicino a un tempio. Uno degli archeologi ha individuato una delle corna del toro che spuntava dal fango dopo un acquazzone“.
Una volta scovata, la statuetta è stata subito trasferita in un laboratorio per la conservazione. Il ritrovamento risalirebbe a circa un mese fa ma, prima di darne la notizia, si è preferito svolgere tutte le indagini su autenticità e datazione della statuetta.
Statuetta di 3000 anni ritrovata ad Olimpia: la datazione
Dopo le prime osservazioni, è stato commesso un errore nella datazione: si credeva che la statuetta fosse stata modellata tra il 700 e il 1050 a.C. Quindi, inizialmente si pensava appartenesse al periodo dell’arte geometrica greca.
Le analisi approfondite svolte in laboratorio, però, hanno raccontato tutta un’altra storia. È emerso che la statuetta del piccolo toro è molto più antica di quanto si pensasse. Risale, secondo lo studio, almeno a 2500-3000 anni fa.
I segni di bruciature sul piccolo oggetto, insieme con alcuni tipi di sedimenti ritrovati sulla sua superficie, suggeriscono che si tratti di una statuetta votiva. Probabilmente fu offerta al dio Zeus da un credente nel corso di un sacrificio al tempio.