Uno smartwatch, è un orologio formato da un sistema operativo per dispositivi mobili che gli permette di effettuare operazioni come farebbe un semplice smartphone. Grazie alla connessione bluetooth, sono in grado di riprodurre file multimediali, fare chiamate, contare i passi e molto altro.
Essi si dividono in 4 categorie: sport (monitorano il consumo di calorie, i passi e le previsioni meteo); salute (monitorano il battito, la temperatura ed il sonno); sicurezza (comunicano in caso di emergenza tramite GPS e SOS); notifiche (sono sincronizzati al cellulare e permettono di effettuare operazioni tramite l’orologio).
Il nuovo algoritmo per prevenire la trasmissione di Covid-19
Alcune aziende, stanno studiando un algoritmo in grado di monitorare il proprio stato di salute e quindi eventualmente individuare al più presto sintomi riconducibili al Covid-19.
Gli smartwatch del futuro, quindi, saranno in grado di individuare un’eventuale infezione da Coronavirus, prima della comparsa di sintomi evidenti e quindi prevenire la trasmissione.
Durante le dichiarazioni fatte in merito al progetto, pubblicate da Nature Biomedical Engineering, il ricercatore Michael Snyder, a capo del progetto, ha fatto delle dichiarazioni in merito: ”Questo tipo di sistemi può ridurre la trasmissione del virus… Nel 70% dei casi riesce a indicare un’infezione prima dei metodi tradizionali”.
L’algoritmo in grado di fare ciò, è stato messo alla prova da alcune aziende che producono orologi per il fitness. Allo stesso tempo, L’Università di Stanford, punta alla realizzazione di un algoritmo adattabile a qualsiasi dispositivo watch, che registri variazioni ‘sospette’ dei parametri vitali, e che lanci un avviso all’utente.
Il vantaggio non riguarda soltanto il Covid-19. Infatti, grazie a questo sistema è possibile riconoscere varie patologie relative ad infezioni respiratorie, grazie alla misurazione del battito cardiaco. Allo stesso tempo, il Mount Sinai Health System sta sviluppando un altro tipo di algoritmo. Quest’ultimo, individua le infiammazioni intestinali, dalla colite all’ulcera, sempre con l’uso di tali dispositivi.