Torquato Tasso nasce l’11 marzo 1544 a Sorrento, una bellissima cittadina della penisola sorrentina.
La sua vita sarà ricca di viaggi e spostamenti.
Studia dai gesuiti di Napoli fino all’età di 10 anni (1554). Si sposta a Roma per raggiungere il padre. Bernardo Tasso è un letterato e cortigiano nato a Venezia.
Si trasferisce a Venezia, Padova e Bologna, tutte città che gli permettono di conoscere membri della nobiltà e della corti italiane.
Viene chiamato alla corte di Ferrara dove lavora al servizio del cardinale Luigi d’Este.
Ben accolto nell’ambiente di corte stabilisce subito un rapporto amichevole con la sorella del duca Alfonso II, Lucrezia.
Torquato Tasso è considerato il principale poeta e scrittore dell’età della Controriforma.
Tra le opere più importanti:
Il 1573 è un grande periodo di attività letteraria, compone infatti il dramma pastorale l’“Aminta”, rappresentato con grande successo.
Nel 1575 termina la composizione della “Gerusalemme liberata”.
La vita tormentata:
Tuttavia il 1575 è il periodo in cui Tasso comincia a mostrare segni di squilibrio mentale.
Teme di aver scritto un poema non allineato alle norme religiose della Controriforma e crede di essere colpevole di eresia. Viene ,ovviamente, assolto dall’Inquisizione di Ferrara.
L‘imbarazzo e il malessere aumenta.
La situazione peggiora quando Torquato aggredisce un servo, dal quale si crede spiato, con un coltello. Di fronte a questo atto sconsiderato il duca fa rinchiudere il poeta nel convento di San Francesco.
Tasso riesce a fuggire e ritorna nel 1579 a Ferrara, dopo altri atti turbolenti il poeta viene rinchiuso nuovamente, stavolta nell’ospedale di Sant’Anna dove rimane prigioniero per 7 anni. Viene liberato e mandato a Mantova dai Gonzaga nel 1586.
La fine della vita tormentata:
Abbandona Mantova nel 1587. Trascorre il resto della sua vita in “movimento”, come ha sempre fatto. Fra Napoli e Roma. Compie un lavoro di revisione del suo poema che tanto l’ha ossessionato, e pubblica finalmente la versione definitiva “Gerusalemme Conquistata” nel 1593.
Muore nel 1585 a Roma.
Torquato Tasso come il riflesso della storia del suo tempo:
La follia che lo ha accompagnato per la sua vita è lo specchio non solo interiore ma soprattutto esteriore, del mondo. Dalla paura degli uomini di quello “spirito del tempo”.
La paura di tutto ciò che poteva apparire “diverso” e non consono ai dettami religiosi.