Sting non conosce l’ostacolo del tempo e anche la stasi pandemica è stata profittevole.
L’uscita agli sgoccioli dell’ultima fatica discografica “Duets”, prevista il prossimo 19 marzo 2021, è sintomatica già nel titolo.
L’ex basso-voce dei The Police e maestro di matematica, crede nel valore corale della musica e un album di soli featuring cesella il suo marchio.
“Duets” è un crogiolo di nomi e generi dell’alta musica internazionale, convogliando insieme sonorità affine e antitetiche.
Focus cardine di Duets verte sulle collaborazioni di Sting tra gli anni 90’/00′ e prima decade del 2000, con un nuovo setting, nato come esigenza dopo l’ultimo album “My songs” uscito nel novembre 2019 e senza sbocchi live a causa della pandemia covid-19.
A dar dantesca “lumera” all’universo variegato di Duets interviene lo straordinario palcoscenico caleidoscopio di artisti internazionali.
Eric Clapton, Annie Lennox, Julio Iglesias, Zucchero, Craig David, Shaggy e Mary J. Blidge sono gli astri irraggianti nelle 17 tracks dell’ultima fatica di Sting.
Se la ormai tarda “English man in New York” era l’estensione al jazz e blues di New Orleans e Chicago, con Duets riallaccia quel sound black music fino ad R N’ B e reggaetton noto già all’epoca del punk-rock-reggae dei The Police con Stewart Copeland e Andy Summers.
La trama di Duets vige soprattutto su alcune delle hits di Sting, come “Fragile” “September”, rivisitate da capo oppure di remixate.
Caso estremo è certamente il successo di “Rise and Fall” con Craig David, capace di scaglionare le classifiche in U. K. e in Italia.
Una strategia artistica che permette anche alle nuove generazioni di fruire di songs connotative dell’incontro di Sting e la musica.
Scopo ultimo di Sting con Duets è anche creare un ponte con i suoi fans, i quali possono condividere sul sito web e i profili social della star britannica momenti ed emozioni legati alle tracks riproposte, oltre che accedere in prevendita, aggiudicandosi copie autografate dell’album in tiratura limitata.