Seiko Hashimoto sarà la nuova presidente, scelta per guidare il comitato organizzatore dei Giochi di Tokyo 2020.
Hashimoto, ministra per lo Sport con la delega alla preparazione delle Olimpiadi, andrà a sostituire Yoshiro Mori come capo organizzatore di Tokyo 2020, dopo che quest’ultimo lo scorso venerdì aveva presentato le dimissioni.
A causare le dimissione dell’83enne Mori sarebbero state alcune frasi definite sessiste, in particolare la sua ultima frase – ” Le donne parlano troppo ..“, che avrebbe scatenato scompiglio anche a livello politico.
Per sopperire alla mancanza di un capo organizzatore dei Giochi di Tokyo la commissione, composta da 8 delegati del comitato di cui quattro uomini e quattro donne quasi tutti atleti o ex atleti, si sarebbe espressa a favore della 56enne Hashimoto.
La futura nuova presidente, avvocato, ministro dell’emancipazione femminile e dal 2019 delegato all’Olimpiade, dopo soli due giorni di riunioni a porte chiuse, è stata designata la figura più idonea a prendere il posto di Mori.
Hashimoto, infatti, è in quota al partito liberal democratico, quello di maggioranza, tre volte olimpica nel ciclismo su pista e quattro nel pattinaggio e vincitrice di un bronzo nei 1500 su ghiaccio ad Albertville 1992.
La futura presidente dei Giochi di Tokyo 2020, oltre ad avere un curriculum di tutto rispetto, è risultata essere conforme ai cinque criteri fondamentali per il nuovo incarico; ovvero ampia conoscenza dei capisaldi dell’Agenda Olimpica, tra cui la promozione delle pari opportunità, il rispetto delle diversità e l’inclusione di genere, la capacità di valorizzare tali principi durante la preparazione dei Giochi fino ad elevarli a cardini dell’eredità di Tokyo 2020, l’esperienza sulla scena mondiale, il profilo internazionale e il senso di consapevolezza nello svolgimento del suo ruolo.
La Hashimoto, inoltre, non essendo parte del board esecutivo dovrà essere prima eletta membro del comitato e successivamente designata alla carica per cui è stata scelta dal comitato di Tokyo 2020.
Una questione questa che dovrà essere risolta nel minor tempo possibile per poter sopperire alle varie problematiche legate alle Olimpiadi di Tokyo 2020, partendo dai rinvii causati dalla pandemia mondiale fino ai sondaggi che vedono la popolazione nipponica e molte delle sue multinazionali in disaccordo sull’inizio dei giochi.