domenica 24 Novembre, 2024
15.9 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

‘A zupp ‘e carnacotta, il valore della pietanza napoletana

Avete mai sentito parlare della zupp ‘e carnacotta? Non avevo dubbi…aspettate, come? Forse non ho capito bene: davvero non ne avete mai sentito parlare? Menomale che c’è qui il sottoscritto!

‘A zupp ‘e carnacotta, denominata anchea zupp e zandraglie, è una delle pietanze napoletane più caratteristiche, oltre una delle più illustri. Si tratta di un piatto antico, tipicamente amato dal vecchio e basso ceto sociale. Questa ricetta ha rappresentato per anni il pasto gustoso della povera gente e dei salariati, che, non potendo permettersi pietanze costose, preferiva non buttare via nulla del maiale, sfruttando tutti i suoi scarti.

Sin dal 1600, però, le frattaglie e le interiora, anche nella famiglia reale di Napoli, erano ritenuti scarti impossibili da inserire, impossibili in particolar modo per i palati più raffinati. Per questo motivo, infatti, tali avanzi venivano scaraventati fuori le cucine del Palazzo Reale, gli individui più poveri si recavano sul luogo e, non avendo altra scelta, si cibavano di questi resti di animali. Per il basso e miserabile ceto si trattava di primizie, primizie da poter consumare quotidianamente.

Per ottenere gli scarti gettati dalle finestre, si ammassava un numero sproposito di persone: il più delle volte erano numerose le donne che accorrevano dai quartieri per accaparrarsi il cibo conteso. È proprio a loro che fu attribuito precedentemente l’appellativo di “zandraglie“, le donne della bassa classe sociale, le quali, a volte, quasi combattevano per aggiudicarsi gli scarti del Re e della Regina. Anche al giorno d’oggi si suole denominare “zandraglia” nel parlare comune, quando si fa riferimento alle donne, che si agitano ed urlano in modo eccessivo.

‘A zupp ‘e carnacotta, dunque, come già ribadito precedentemente, è un piatto antico e poverissimo, che prevede trippa e differenti interiora, sedano, cipolle, carote, pomodori e una spolverata definitiva di pecorino o parmigiano. La zuppa viene mangiata necessariamente calda, con alcune fette di pane stantie da integrare con questa gustosa pietanza, accompagnata da un ottimo bicchiere di vino rosso.

LA RICETTA TRADIZIONALE DELLA ZUPP ‘E CARNACOTTA

Ingredienti

•2,5 kg di trippa e frattaglie di bue (centopelli, intestino collarino, ventre, ecc.)

•mezza cipolla

•carote

•sale

•peperoncino

•pomodori pelati

•parmigiano (o pecorino)

•sedano

Procedimento

Successivamente, è necessario inserire la trippa e le frattaglie, e far cuocere per tre ore; salare, ovviamente, quanto basta. Nel corso dello svolgimento della cottura, la carne produrrà una schiuma necessariamente da eliminare. Quando poi la carne sarà cotta, bisogna poi tagliarla in diverse fette.

Si prepara una zuppiera con del pane raffermo, e fate attenzione a questo procedimento: è necessario versare prima le frattaglie e poi sopra del brodo bollente. Una spolverata di parmigiano o anche di pecorino, oltre un piccante peperoncino. La zuppa è così pronta proprio per essere gustata!

Uno dei piatti tipici della tradizione napoletana, la quale può donare la possibilità di esser fieri delle proprie origini. La tradizione culinaria e la passione proseguono il loro percorso di pari passo con un incredibile successo.