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Detenuto rientra in carcere con 17 ovuli di cocaina

Durante le festività natalizie, i detenuti riescono ad ottenere permessi per uscire dal carcere. Purtroppo, sono queste le occasioni in cui possono verificarsi episodi spiacevoli, poiché all’interno delle carceri possono girare sostanze stupefacenti e molto altro. Nelle ultime ore un episodio spiacevole, che vede coinvolto un detenuto, ha evitato un ”droga party” all’interno di un carcere avellinese.

Le prime ricostruzioni

L’episodio è avvenuto ieri nel carcere di Bellizzi Irpino, frazione situata nella periferia meridionale di Avellino. Il detenuto in questione, è rientrato nel penitenziario dopo un permesso ottenuto giorni prima. Successivamente, ha iniziato ad avvertire un malessere.

L’uomo, prima di rientrare, aveva ingerito 17 ovuli di cocaina. Uno di questi, ha iniziato a sciogliersi nell’intestino procurando dei danni al detenuto. Quest’ultimo è attualmente ricoverato in un ospedale napoletano nel reparto di terapia intensiva e risulta essere in gravi condizioni.

Nel commercio di droga, spesso gli implicati danno il loro corpo in ”affitto” per trasportare sostanze stupefacenti con la certezza di non incorrere in ”complicazioni”. In questo caso, le sostanze sono state trasportate poiché era previsto, all’interno del carcere, una sorta di  ”droga party” tra detenuti.

A dare la notizia dell’accaduto sono stati i due segretari dell’OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria. I due sindacalisti, hanno elogiato il lavoro del personale penitenziario, che non solo ha gestito al meglio la situazione ma nelle ultime ore, ha sventato, con l’ulteriore ritrovamento di 100 grammi di hashish ieri nel carcere di Avellino, una sorta di ‘party della Befana’.

Il sindacato, con la stampa ha elogiato il lavoro del personale penitenziario, che sul territorio si trova in difficoltà per mancanza di personale, invitando le istituzioni ad intervenire. ‘’Purtroppo nonostante i benefici previsti e concessi per legge dai magistrati di sorveglianza di turno, molti detenuti non hanno remore a perpetrare reati e ciò deve indurci a riflessioni affinché si possano apportare le dovute modifiche legislative e deterrenti a questi incresciosi fenomeni che destabilizzano l’ordine e la sicurezza dei nostri penitenziari”.