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L’intolleranza al lattosio e i disturbi digestivi

Che cos’è l’intolleranza al lattosio e cosa significa essere intolleranti al lattosio? Molte persone soffrono di questo disturbo che non rappresenta una vera e propria allergia ma un disturbo digestivo creato dallo zucchero del lattosio.

Il lattosio rappresenta, in linea generale, il 98% di zuccheri presenti nel latte e solo il 5% del latte dei mammiferi.

Questo non è contenuto solamente nel latte, ma anche nei suoi derivati e nei prodotti a base di siero di latte. 

Le percentuali contenute in questi ultimi due non sono sempre simili; alcune possono essere uguali come in yogurt, panna o ricotta, altre minori anche se non del tutto trascurabili come nel burro o nella mozzarella.

Lo yogurt, in particolare, pur contenendo lattosio, contiene anche un enzima affine alla lattasi che permette di facilitarne la digestione da parte di persone intolleranti al lattosio.

L’intolleranza al lattosio o maldigestione del lattosio è quindi una condizione caratterizzata da disturbi gastrointestinali dovuti all’ingestione di alimenti che contengono questo zucchero.

L’introduzione del latte di altre specie nella nostra alimentazione, non posteriore a circa 7.000 anni fa, ha generato una mutazione riguardante la sintesi e la persistenza di lattasi in età adulta che rende indispensabile la digestione di questo disaccaride in zuccheri semplici da parte del nostro organismo.

I cambiamenti negli usi e nei costumi avrebbero quindi favorito la mutazione, prima nel Vicino e Medio Oriente e successivamente anche in Europa e Africa.

L’intolleranza al lattosio, inoltre, può essere classificata in primaria e secondaria.

Nel primo caso il nostro organismo non produce la lattasi necessaria a causa di un difetto generico, ponendo il manifestarsi dei sintomi già nella prima infanzia.

Quando questo deficit non sussiste, l’organismo può comunque soffrire di una intolleranza transitoria o secondaria a causa della temporanea perdita dell’enzima.

Le cause più comuni di tale condizione possono essere infezioni o lesioni del tratto gastrointestinale o mutazioni dietetiche repentine.

Quest’ultima causa, in particolare, è dovuta ad una tipologia di dieta che prevede una modesta e saltuaria introduzione di latte e latticini, andando a rappresentare una stimolazione alimentare insufficiente per una sintesi di lattasi adeguata alle necessità.

Nel momento in cui si ha il sospetto di essere intolleranti al lattosio, l’esame che potrebbe toglievi ogni dubbi e il cosiddetto test del respiro o breath test. Con questo esame viene valutata la concentrazione di idrogeno nell’aria espirata dopo un carico di lattosio.

Perché proprio il test del respiro? Semplice! Perché la fermentazione dello zucchero ingerito produce idrogeno che viene riassorbito dalle pareti intestinali ed eliminato tramite la respirazione.

Un soggetto intollerante, infatti, risulterebbe avere un picco elevato di concentrazione di idrogeno  nell’aria espirata.