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Caruso: l’ultima esibizione al Metropolitan Opera House

Enrico Caruso nacque a Napoli il 25 febbraio del 1863, nel quartiere di San Carlo all’Arena, in via Santi Giovanni e Paolo 7. L’artista nacque da genitori originari di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta.

Il padre, Marcellino Caruso, era un operaio metalmeccanico, mentre la madre, Anna Baldini, lavorava come donna delle pulizie.

Dopo aver frequentato le scuole regolari, all’età di 10 anni andò a lavorare con il padre in fonderia. Grazie all’insistenza della madre si iscrisse ad una scuola serale, dove capì, per la prima volta, di essere interessato all’arte. Successivamente si dedicò a dei progetti di fontane per l’officina per la quale lavorava. Col tempo anche la sua voce cresceva, le prime lezioni di canto gli furono impartite dai maestri Schirardi e De Lutio.

Oltre a cantare nel coro della chiesa, Enrico prese parte a diversi spettacoli teatrali. Il suo percorso artistico cominciò quando il baritono Eduardo Missiano, lo sentì cantare ad un funerale nella chiesa di Sant’Anna alle Paludi e decise di presentarlo al maestro Guglielmo Vergine. Quest’ultimo accettò di dargli lezioni, ma pretese il 25% dei suoi compensi con un contratto quinquennale.

Dopo le lezioni con il maestro Vergine, Caruso si sentiva pronto all’esordio, ma alle prove per la Mignon di Ambroise Thomas non fu selezionato. Esordì il 16 novembre 1894 con una parte in L’amico Francesco di Mario Morelli.

In seguito, l’artista cominciò ad esibirsi nei teatri di Caserta, Salerno e Napoli. La sua prima esibizione all’estero si tenne al Cairo, dove percepì 600 lire per un mese di lavoro.

L’amore tormentato tra Enrico Caruso e Ada Botti Giachetti

Nel 1897, a Salerno, il tenore conobbe il direttore d’orchestra Vincenzo Lombardi che gli offrì di accompagnarlo nella stagione estiva a Livorno. Qui Caruso conobbe il soprano Ada Botti Giachetti. Con quest’ultima intrecciò una relazione che durò undici anni, da cui nasceranno due figli: Rodolfo ed Enrico junior.

Ada Botti Giachetti lo lasciò per fuggire con il loro autista, Romati, con il quale cercò di estorcergli denaro. La situazione si risolse in un’aula di tribunale con la colpevolezza della Giachetti, condannata a tre mesi di reclusione e a 100 lire di multa.

Nel 1909 Enrico Caruso pubblicò una raccolta di 22 canzoni napoletane, tra le quali Core ‘ngrato, ispirata alle sue storie dopo la rottura con la Giachetti. Il 28 agosto del 1918 sposò Dorothy Benjamin, ragazza statunitense di buona famiglia, dalla quale ebbe una figlia, Gloria. 

L’11 dicembre del 1920, il tenore ebbe una grave emorragia alla gola. Il 24 dicembre fece la sua ultima apparizione al Met con Eléazar in La Juive. Andò in scena per 863 rappresentazioni al Metropolitan.

Morì a Napoli il 2 agosto del 1921 per una pleurite infetta, a soli 48 anni.