Quando si ritornerà in aula? Secondo l’ultimo DPCM, dal 7 gennaio 2021 tutte le scuole torneranno alla didattica in presenza in sicurezza. Certo, il rischio contagio non potrà mai essere completamente annullato, ma le circostanze di maggiore possibilità di contagio avvengono all’ingresso e all’uscita dalle scuole, quando si creano assembramenti. L’Unsic (Unione Nazionale sindacale imprenditori ed agricoltori) pone l’accento proprio su quest’aspetto, mostrandosi contraria alla riapertura delle istituzioni scolastiche già da gennaio.
Il rischio e la paura è quella di gettare alle ortiche i sacrifici di tutti, considerando che attualmente i numeri sono nettamente in miglioramento rispetto alle ultime settimane. Il pericolo è quello di ripetere l’errore fatto dopo l’estate scorsa, quando, con la riapertura delle scuole, le positività sono aumentate esponenzialmente. Infatti, almeno in Campania, secondo i dati forniti dagli esperti, la scuola in quella fase ha rappresentato uno dei maggiori vettori per la trasmissione del virus.
L’Unsic lancia l’allarme
La preoccupazione è che la didattica in presenza possa alimentare una terza ondata di Covid, tant’è che l’Unsic ha lanciato una petizione a riguardo.
“Visto e considerato il rilevante apporto delle scuole in presenza al numero complessivo dei contagi, pur ritenendo importante la didattica in presenza, si chiede la prosecuzione della dad anche dopo il 7 gennaio per le scuole superiori, per prevenire una terza ondata che sarebbe più dannosa delle altre, in quanto in concomitanza con le influenze stagionali e con il personale sanitario in sofferenza. Ogni argomentazione a supporto della riapertura risulta ingiustificabile, dal momento che parliamo di sanità pubblica. La strada da perseguire sarebbe quella di assicurare l’apprendimento e la migliore esperienza scolastica possibile, attraverso i mezzi tecnologici, magari organizzando attività di recupero a giugno e luglio, avendo pure il tempo di osservare l’andamento dell’epidemia nei prossimi mesi”.
Questo è l’avvertimento lanciato dall’organizzazione. Ad ogni modo, salvo ripensamenti, secondo il decreto di Giuseppe Conte, dal prossimo 7 gennaio si ritornerà tra i banchi. Se sarà una mossa giusta senza conseguenze (come tutti ci auguriamo) o meno lo sapremo molto presto.