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Pastiera napoletana: un prelibatezza senza tempo

Non c’è Pasqua senza pastiera, si sa, è il dolce tipico di questa festività. E ad ogni Pasqua, da buoni tradizionalisti tutti i napoletani mangiano sua maestà la pastiera napoletana! Con il passare del tempo è stato un dolce gradito da tutti. Infatti in tutta Italia (o quasi) è diventata una prelibatezza da gustare ed onorare, non solamente durante la quaresima. Ma andiamo a scoprire più a fondo la sua storia e le sue origini.

Pastiera napoletana – curiosità e miti.

La leggenda narra che la sirena Partenope, simbolo della città di Napoli, dimorasse nel Golfo disteso tra Posillipo e il Vesuvio e che da qui, ogni primavera, emergesse per salutare le genti felici che lo popolavano, allietandole con canti di gioia. Una volta, la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, accorrendo verso il mare, commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla, sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnarle i doni della natura: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero, l’acqua di fiori d’arancio, le spezie e lo zucchero.
La sirena depose le offerte preziose ai piedi degli dei, questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.

Una leggenda romantica ed originale. La pastiera a Napoli è ritenuta quasi un monumento, un po’ come la pizza! Ognuno la prepara a modo suo, ma alcuni ingredienti di base sono sacri, come la ricotta, il latte, il grano, le uova, la farina, lo zucchero e lo strutto. C’è chi la preferisce con i  canditi e chi senza, ma per un dolce così storico, meglio attenersi alle regole rigide e severe dei mastri pasticceri napoletani!

C’è inoltre una curiosità molto bizzarra ma carina che riguarda le strisce poste sopra questo dolce. Si dice, infatti, siano legate ad un altra leggenda. Pare che le strisce della pastiera venivano chiamate anticamente “gelosie” e apparvero sulla pastiera tra la fine dell’800 e l’inizio del 900. Queste ricordano i cancelli delle case del centro storico che affacciavano ai piani più bassi, dove ancora oggi è possibile vedere queste grosse cancellate, che venivano chiamate gelosie proprio perché gli uomini, mariti gelosi delle mogli, per evitare che qualcuno si potesse affacciare, mettevano i cancelli con le sbarre incrociate e quindi alla fine sono state definite gelosie.

Insomma un dolce tipico ricco di sapore e storia!