Il 9 dicembre 1980, nasce a Palermo la prima associazione di promozione sociale LGBT.
In quegli anni c’era molta discriminazione nei confronti di uomini e donne di orientamento sessuale ” diverso”. A Palermo ci fu un omicidio ai danni di due giovani che portò la comunità LGBT a mobilitarsi di più per contrastare le continue ingiustizie perpetrate nei loro confronti.
Il delitto di Giarre.
Il 31 ottobre di quell’anno, a Giarre in provincia di Catania, vennero uccisi due giovani: Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e Antonio Galatola di 15 anni. Venivano chiamati ” i ziti“, erano fidanzati, e furono trovati morti l’uno accanto all’altro, mano nella mano.
A sparare ai due giovani fu Francesco Messina, nipote di Antonio Galatola, all’epoca tredicenne. Purtroppo non fu mai accertato il movente dell’omicidio, ad oggi si pensa che possano esser state le famiglie dei due giovani, e il caso venne chiuso quasi subito.
Il paese intero fu più intimorito dalla ” vergogna” di essere associato ad un caso gay, che non ad un caso di omicidio. Anche i funerali dei due fidanzati furono trattati diversamente: al funerale di Giorgio Agatino non volle presenziare nessuno, poiché apertamente gay; invece a quello di Galatola le persone parteciparono, poiché quest’ultimo teneva più nascosta la sua inclinazione sessuale.
“Fuori“, la prima sede dell’associazione a Palermo.
L’episodio dei “ ziti” fece subito scatenare la riprovazione delle persone, in particolare della comunità LGBT, che si mobilitò immediatamente. Come primo atto venne istituita anche a Palermo una sede dell’associazione anti-omofoba “FUORI“, nata a Torino nell’autunno del 1970. L’associazione era dedita alla lotta per i diritti degli omosessuali, ed è stata la prima associazione che sia mai nata in Italia per affrontare questo problema sulla discriminazione sessuale.
” Noi oggi rifiutiamo quelli che parlano per noi…il grande risveglio degli omosessuali è cominciato. È toccato a tanti altri prima di noi, ebrei, neri ( ricordate?), ora tocca a noi! E il risveglio sarà immediato, contagioso, bellissimo.” – così recitavano le prime parole del primo numero editoriale dell’associazione torinese.
Per la prima volta gli omosessuali parlavano liberamente, avevano un volto, avevano un orgoglio, e si univano tutti con forza contro l’omofobia dilagante e omicida.
ARCIGAY. La prima comunità anti-omofobia siciliana.
Un mese dopo gli avvenimenti del delitto di Giarre, da un’idea di Marco Bisceglia, un sacerdote apertamente omosessuale, insieme a Nichi Vendola, Massimiliano Milani, Gino Campanella e altri ancora, fondarono l’ ARCIGAY.
Grazie a queste associazioni, a Palermo si tenne la prima Festa Nazionale dell’orgoglio omosessuale. Anche in quest’occasione però non mancarono le discriminazioni: il comune non volle concedere spazi per cui venne fatta richiesta, ragion per cui la festa, che si sarebbe dovuta tenere per una settimana intera, venne celebrata in un solo giorno nel parco di Villa Giulia, il 28 giugno 1981.
Le azioni di questi importanti nuclei anti-omofobia continuarono, e portarono alla creazione di tanti altri nuclei in tutta Italia. Nel 1985 gran parte di questi circoli convergerono in un’unica grande associazione : ARCIGAY, il nome si riferiva ai moti di Stonewall, che il 28 giugno del 1969 aveva dato il via al movimento LGBT nel mondo.
La sede principale venne fissata a Bologna, come presidente dell’associazione venne eletto Beppe Ramina, mentre come segretario venne scelto Franco Grillini. La prima azione del gruppo fu quella di far conoscere la gravità del problema riguardante l’HIV, diffusissima tra gli omosessuali; di lì in poi l’associazione si impegnerà sempre nella lotta ai diritti degli omosessuali, presenziando a vari convegni e manifestazioni che tutt’oggi mobilitano il mondo.
Le varie lotte dell’associazione Arcigay.
Un’importante azione è stata quella di modificare il nome del gruppo in “ Arcigay Arcilesbica“, avendo quindi due divisioni, che sancisce la nascita della più grande associazione lesbica in Italia, ma non tutti sono d’accordo e i circoli di Pisa, Torino, Firenze, Sassari, Verona, Catania e Padova escono fuori.
Un episodio clamoroso di protesta fu quello del 13 gennaio 1998. Nella città del Vaticano, lo scrittore siciliano Alfredo Ormando si da fuoco per protestare contro l’omofobia della chiesa cattolica. Quel giorno nasce la “Giornata internazionale contro la discriminazione religiosa anti-omosessuale“, che dal 2006 si trasforma poi in “Giornata per il dialogo tra omosessualità e religioni”.
Nel 2003 viene lanciata la campagna di sensibilizzazione “ un PACS avanti“, un’iniziativa che ha lo scopo di indurre il parlamento italiano a creare leggi che riconoscano le unioni civili indipendentemente dall’orientamento sessuale. Riuscì ad ottenere l’adesione di vari gruppi politici: Democratici di Sinistra, Radicali Italiani, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Sinistra Giovanile, Giovani Comunisti e CGIL.
Nel 2011 l’associazione partecipa all’ Europride, che si svolge per la prima volta a Roma, e come testimonial venne scelta Lady Gaga, che partecipò gratuitamente.
Nel marzo 2012 il Congresso Nazionale, che si svolse a Ferrara, cambia la sua forma organizzativa; l’insegna viene cambiata in “Associazione LGBT italiana”.
Oggi l’associazione affronta tanti importanti temi. Attraverso i vari comitati offre differenti tipi di servizi:
- Tutela giuridica
- prevenzione, sensibilizzazione e informazione contro AIDS e malattie trasmissibili sessualmente
- socializzazione
- prevenzione e lotta al bullismo
- attività culturali
- immigrazione, di cui è nato anche un sito web Migranti LGBT, per tutelare tutti quei immigrati che arrivano in Italia e hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile per l’inserimento nella società italiana.